The Pop Group SPECIALE RISTAMPE: Cabinet of Curiosities – We Are Time
The Pop Group: “Cabinet of curiosities” (Uscita: 21 Ottobre 2014, Freak Are Us/Audioglobe)
The Pop Group: “We Are Time” (Uscita: 21 Ottobre 2014, Freak Are Us/Audioglobe)
Tempo fa, intervistato dalla rivista Blow Up, Mark Stewart, alla domanda 'perché non vengono ristampati i dischi del Pop Group' rispondeva: “perché non ho voglia di sprecare una giornata litigando coi discografici e penso che lo stesso valga per i miei amici”. Può essere che nel frattempo Mark e soci si siano ammorbiditi, visto che due ristampe sono arrivate.
CABINET OF CURIOSITIES
La più interessante ci sembra “Cabinet of curiosities”, dato che contiene due inediti assoluti, accanto a Peel Sessions, rarità e versioni alternative. Il primo inedito è Abstract heart, incisa dal vivo a Brussels nel 1978, quando cinque ragazzini di Bristol innamorati della musica nera e del rock più all’avanguardia, Mark Stewart, Gareth Sager, Bruce Smith, John Waddington e Simon Underwood vengono spinti dall’esplosione del punk a suonare in prima persona. La canzone è stranamente orecchiabile rispetto a quanto incideranno in seguito, pur presentando i ritmi sghembi e liberi che contraddistingueranno sempre il gruppo (ma sempre Stewart dirà in seguito che non volevano fare musica free, semplicemente non sapevano suonare). La seconda, Karen’s car, è incisa live ad Helsinki nel 1980, quando il gruppo era vicino allo scioglimento, attirato da diverse strade musicali: il jazz-funky per Smith e Sager coi magnifici Rip Rig and Panic, la miscela di dub e industrial che segnerà gli splendidi lavori solisti di Mark Stewart.
Musiche più pop ma di alta classe per gli altri due, che formeranno i sottovalutati Maximum Joy e Pigbag. Karen's Car è invece un brano destrutturato e free, sorretto da una batteria tribale (Bruce Smith è senz’altro uno dei batteristi più bravi della sua generazione). Presenti in versioni alternative She is beyond good and evil, splendido singolo prodotto dall’idolo Andy McKay dei Roxy Music, qui con un missaggio che evidenzia le ritmiche funky-reggae, e Amnesty report three, retro del singolo We are all prostitutes (ma perché non c’è anche il lato A? sarà un segnale di altre ristampe in arrivo?), brano vicino al rumorismo più estremo, ospite il violoncellista jazz Tristan Honsinger. Where there is a will there’s a way viene pubblicata nel 1980 in uno split single condiviso con le Slits. Nel frattempo Dan Catsis dei Glaxo Babies aveva sostituito Underwood. I brani restanti sono tratti da una John Peel session del 1978, dalla data a Brussels (Colour blind) e da una a Bristol (Don’t sell your dreams).
Tracklist
Where there is a will there’s a way (Remastered single) - She is beyond good and evil (original version, previously unreleased) - Colour blind - Words disobey me - Don’t sell your dreams - We are time - Abstract heart (previously unreleased song) - Amnesty report three - Karen’s car (previously unreleased song)
WE ARE TIME
Alcuni di questi brani qui ripresi in versione live erano stati incisi nel 1978 in un demo rimasto inizialmente inedito e poi pubblicato nel giugno 1980 nella compilation “We are time”, anch’essa oggi ristampata. Fu originariamente l'appendice dei due fondamentali lavori in studio della band: "Y" (Radar, 1979) e "For How Much Longer Do We Tolerate Mass Murder?" (1980). La ristampa segue fedelmente la scaletta originale. Per la precisione Trap, Sense of purpose, e Colour blind sono tratte dal demo inciso nel 1978, il cosiddetto “LTS acetate”, inizialmente rimasto inedito. Gli altri brani sono tratti da esibizioni live e John Peel sessions, il breve frammento Springer non è datato. I brani riportavano un gruppo già all’apice della creatività e dotato di uno stile inconfondibile.
È incredibile come in soli tre anni si consumi la parabola di uno dei gruppi più significativi e importanti della sua epoca. Nella musica del Pop Group, che mescola chitarre funk, bassi reggae, ritmi tribali, ed una voce allucinata che richiama tanto John Lydon quanto, pur nella diversità del timbro, Captain Beefheart o Damo Suzuki, si cela l’essenza stessa della new wave: una declinazione colta di forme musicali popolari. Colti e iperpoliticizzati erano i testi, che univano Marx, Willhem Reich, i situazionisti, il romanticismo francese e la beat generation, in continuità, e non in rottura, con le generazioni artistiche precedenti. È da sperare che torni l’attenzione su questo gruppo fantastico, e sulle sue molte filiazioni, rimaste nel cuore degli appassionati del rock più trasversale. Anni fa era circolata la notizia del ritrovamento di un terzo disco rimasto inedito. Speriamo di averlo presto sul lettore.
Tracklist
Trap - Thief of fire - Genius or lunatic - Colour blind - Spanish inquisition - Kiss the book - Amnesty report - Springer - Sense of purpose - We are time
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