The Bobby Fuller Four: "MAGIC TOUCH: THE COMPLETE MUSTANG SINGLES COLLECTION" Ristampe, Antologie, Box
Stati Uniti
A El Paso Bobby Fuller è una celebrità. Fuori dalla cittadina texana è però considerato una meteora del (tardo) rock’n’roll, al più ricordato come l’interprete della versione originale di I Fought The Law (And The Law Won), resa nota poi dai Clash. Doppio errore, in realtà. Quell’unico brano di successo non era neppure frutto della penna di Fuller – primo errore - che anzi l’aveva a sua volta ripescata dai Crickets di Sonny Curtis (quando erano già orfani di Buddy Holly). Ciononostante – secondo errore – Bobby Fuller è stato un personaggio da non relegare all’ingeneroso ruolo di one-hit-wonder. La verità è che suo malgrado, di tempo per lasciare il segno, non ne ha avuto poi molto, dato che venne trovato senza vita nella propria auto, in circostanze mai chiarite, nel 1966 quando era appena ventiquattrenne. Al di là delle tante uscite postume, la sua discografia conta pertanto pochi titoli: una serie di singoli registrati per piccole etichette texane, prima di tentare il successo in California, stringendo un più duraturo legame con la label Mustang, che pubblicherà gli unici due album della band, "KRLA King of the Wheels" (1965) e "I Fought The Law (1966) oltre a un’altra manciata di uscite a 7”.
Questo “Magic touch: The Complete Mustang Singles Collection” mantiene quindi quel che promette il titolo, raccogliendo in un unico CD, in versione mono, tutti i brani (lati A e B) usciti appunto su 45 giri della band nella fase per così dire più professionale della sua brevissima esistenza, risalenti quindi al biennio 1965/66. Chi avesse già avuto modo di saggiare la musica del rock’n’roller texano noterà delle differenze rispetto ad altre uscite in digitale, dovute essenzialmente alla scelta di recuperare l’originario mixaggio in mono, che permette di far riemergere passaggi strumentali e vocali che le posticce versioni stereo avevano nascosto. Quanto al contenuto, ritroviamo titoli presenti in pressoché tutte le altre antologie, vista l’esiguità del materiale esistente. Si apprezzano quindi gemme minori di quella fase di passaggio del rock americano, stretta tra un genere come il r’n’r, giunto già a fine corsa, la surf music, il primo garage-rock e la british invasion che ha appena iniziato a contagiare gli animi. Pezzi validissimi come Let Her Dance, Never To Be Forgotten o la stessa Magic Touch (scelta per titolare questa raccolta), mostrano una band tutt’altro che incerta nello sfruttare le possibilità degli studi di registrazione (cosa non certo scontata per produzioni di quel periodo), con ottimi impasti vocali e fortemente ispirata da Buddy Holly, pur senza essere calligrafica.
Il pezzo forte del repertorio - la cover di I Fought The Law, naturalmente - non può mancare, anche se si tratta di una “nuova” registrazione del 1966, che è comunque la più famosa, rispetto alla prima, risalente al periodo texano. A completare la scarna scaletta del CD (21 tracce in tutto, con alcuni titoli presenti in più versioni), vengono inserite entrambe le facciate di alcuni 7” variamente collegabili alla formazione: l’unica uscita dei ragazzi con il moniker The Shindigs (pura surf music strumentale); la produzione del leader per certo Jay Horton e infine l’unico singolo che la band guidata da Randy, fratello di Bobby, pubblicò dopo la scomparsa di quest’ultimo, nell’infruttuoso tentativo di portare avanti la carriera. Come di consueto, la Cherry Red impreziosisce il CD con un corposo libretto, ricco di foto e con esaurienti note, ad opera del produttore e storico Andrew Sandoval.
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