The Cure Disintegration
I Cure, raggiungono il loro momento di maturità con l'album "Disintegration". Se “Kiss Me Kiss Me Kiss Me” del 1987 si era rivelato un album di grande successo, alternando momenti di gioia ad infinita tristezza con la sua poliedricità e trascinando la band in cima alle classifiche mondiali (oltreché in un tour lunghissimo), con "Disintegration" i Cure toccheranno un picco mai raggiunto e che mai eguaglieranno nella loro lunghissima esperienza musicale. Se prima era la dimensione multiforme il marchio di fabbrica, stavolta è tutta un'altra storia e, soprattutto, atmosfera. L'album è permeato da una produzione più magniloquente rispetto ai lavori precedenti, puntando alla costruzione del proprio mood attraverso una fitta barriera di tastiere e bassi che definiscono un'atmosfera emotiva cupa e quasi ossessiva. Robert Smith sta attraversando un delicato dualismo tra matrimonio e senso di tristezza per la percezione del passare inesorabile del tempo, quasi un pensiero fisso nelle liriche della band. L'album si apre con una monumentale Plainsong, dove tutto si fa buio e sembra stia per piovere "qualche volta mi fai sentire come se vivessi ai confini del mondo". In Pictures Of You sembra che i ricordi acquisiscano una consistenza reale: "ho guardato tante volte, le tue fotografie che mi sembrano reali". Closedown parla del desiderio di riempire il cuore di amore. Poi è il turno di Last Dance, dove è stigmatizzato anche in questo caso l'immancabile passare del tempo "e anche se balliamo ora non sarà la stessa sensazione di quando la donna era solo una ragazza". Si ha subito dopo la fortuna di assistere al regalo di Smith alla sua sposa: "ovunque io sia ti amerò per sempre". Lullaby il singolo più venduto dell'album, è un inno alla dipendenza dalle droghe di Smith, "l'uomo ragno ha sempre fame”. La prima parte si chiude con il singolo più venduto in America, Fascination Street, dove si racconta il tema della strada, affascinante tanto da "tagliare la conversazione perché si è nella strada più fascinosa". La seconda parte dell'album si caratterizza per il tono e le sonorità estremamente dark. Prayers For Rain segna la differenza con i toni della prima parte, lasciando spazio a ogni incubo del songwriter, "le ore spese ad uccidere il tempo, sto aspettando che piova". The Same Deep Water As You è una canzone che tratta della fine di un amore, "lo strano ballo attorno alle tue labbra e noi staremo sempre insieme". La title track parla della difficoltà di amare un'altra persona, di sartriana memoria. "come la fine sia sempre”. Homesick, con il suo incedere cupo ci ricorda che non sempre la casa viene intesa come rifugio "ispira in me il desiderio di non tornare mai più a casa". Il tappeto fitto di tastiere che caratterizza Homesick cede il passo ad una pura constatazione di fine, infatti Untitled, che chiude il disco, parla di un qualcosa che non andrà mai via, un dolore che va oltre: "sento il mostro arrampicarsi dentro di me, non ti sognerò mai più". "Disintegration" travalica i confini del tempo, ponendosi tra le opere più rappresentative del pensiero di Robert Smith. Nessun disco dopo questo sarà più lo stesso.
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