Mario Marinoni UMANI ESPERIMENTI
BIOGRAFIA ARTISTICA
Mario Marinoni, nato nel 1970 a Gioia del Colle, in provincia di Bari, è un cantautore rock sperimentale attivo da circa tre decadi, che vanta numerose esibizioni dal vivo sia in Italia che in Germania e Svizzera. Il debutto avviene nel 1986 nel suo paese d’origine con la band new wave Clessidra, influenzati dai Cure del periodo 1980-1981 (all’inizio degli anni 90 mutò pelle verso un sound più alla Mission), che darà i natali anche a Sebiano Cuscito dei Cadabra (band indie rock pugliese fortemente influenzata dalla new wave) e che durerà, come buona parte delle band new wave italiane, sino al 1990 per poi sciogliersi per sempre. Negli anni ’90 diventa il leader del gruppo rock demenziale Mario Pasticca ed i suoi Pazienti con numerosi concerti in Puglia, fino al suo trasferimento a Milano nel 1998. Dopo un periodo di assestamento Marinoni riparte nel 2002 con il combo rock-blues milanese Malaffare Blues Band sino al 2006. Dal 2007 al 2010 è il chitarrista del gruppo post-grunge Solarya e parallelamente nel 2009 crea il progetto elettronico solista Mono che si evolverà gradualmente nel progetto a suo nome. Dal 2011 Marinoni ha iniziato una nuova carriera come artista solista, pubblicando prima l’EP autoprodotto “Disturbo Depressivo” versione 1.0 in CD-R (sole 100 copie limitate) nel giugno 2011, successivamente la versione 2.0 espansa con nuove tracce nel settembre del 2011 e infine il full-length autoprodotto “Le Varie Sfumature del Viola” in CD.
Mario Marinoni miscela elettronica, industrial, dark ambient, dark wave, gothic e new wave italiana in un sunto del suo lungo percorso di ricerca musicale. Rientrato in Puglia in occasione del suo secondo album autoprodotto “Metamorfosi” (solo in formato digitale), Marinoni fonda il trio Mario Marinoni e la Metamorfosi insieme al bassista Vanni La Guardia e al batterista Nicola Liuzzi, entrambi membri fondatori dei noti Cff ed il Nomade Venerabile per realizzare dal vivo in chiave rock i brani dei suoi primi due album. Da solo o in trio si esibisce tra il 2011 e il 2013 in numerosi concerti lungo tutta la penisola con date anche in Svizzera e alcune esibizioni in club di Berlino. Nel 2013 pubblica il suo terzo album da solista “Human Experiments” in CD a tiratura limitata per la Swiss Dark Nights, una raccolta di esperimenti musicali registrati tra il 2011 ed il 2013, una serie di possibili colonne sonore strumentali, alcune più ambient, altre più industrial. Nel 2014 Marinoni decide di tornare all’elettronica per i suoi live-set.
LE VARIE SFUMATURE DEL VIOLA (2011)
Dopo tante esperienze musicali in Puglia negli anni ‘90 e nell’hinterland milanese nei 2000, dove il cantautore si trasferì alla fine degli anni ’90, dal 2009 Marinoni inizia a flirtare con l’elettronica e dopo due anni e mezzo di sperimentazioni e di registrazioni esce questa raccolta dei suoi primi materiali (alcuni dei quali già pubblicati in un EP dal titolo "Disturbo Depressivo", che creò curiosità anche fra gli A&R dell’etichetta britannica Mute Records). Nei quasi 80 minuti di questo mega-album (in vinile sarebbe stato il classico doppio LP) troviamo un po’ tutto il suo percorso artistico, dal rifacimento di un brano dei Clessidra (il pezzo più Cure dell’intero disco) insieme ad un ex compagno di band dell’epoca, sino a brani decisamente più elettronici, che ovviamente fanno parte della sua produzione più recente, passando per brani più cantautorali e per brani di matrice più rock italiana (gli insegnamenti dei Diaframma con Miro Sassolini si sentono tutti in questo disco). Marinoni miscela elettronica industrial (Disturbo Depressivo, singolo dall’album), etno-ambient (Suoni Lontani), dark wave (Polvere Addormentata, Le Varie Sfumature del Viola), new wave italiana (In Solitudine, I Giorni dell’Ira), minimal synth-pop (il brano di chiusura My Secret Room), grandi strumentali (Mind The Gap, Nebbia) con un tocco personalissimo, maturo e riconoscibilissimo, riuscendo a far convivere in un solo progetto tanti stili apparentemente lontani tra loro, senza mai perdere quello proprio e soprattutto senza cadute di tono o di gusto. Ragazza della Pioggia è un bel brano pop realizzato con il nucleo originario del gruppo indie pugliese C.F.F. e Il Nomade Venerabile. In realtà i brani da citare sarebbero troppi, vista l’eterogeneità e la lunghezza del lavoro, forse l'unico vero neo dell’album, insieme ad un uso talvolta eccessivo della formula dello spoken word.
METAMORFOSI (2012)
Dopo soli otto mesi dall’uscita del debut album Le Varie Sfumature Del Viola, il cantautore sperimentale pugliese Mario Marinoni sforna il suo secondo album, sempre autoprodotto (questa volta uscito purtroppo solo in digitale) e sempre della maxi-durata di quasi 80 minuti. Il prolifico autore in soli nove mesi ha sfornato ben quindici brani nuovi di zecca e con songwriting e arrangiamenti che lasciano di stucco per il rapporto qualità/tempo impiegato per la realizzazione. Rispetto al primo album, questo secondo è decisamente più coeso, spaziando fondamentalmente su due versanti: quello elettronico, con una produzione decisamente più moderna ed elaborata rispetto ai brani elettronici del primo album, e quello acustico/elettrico realizzato con strumenti “reali” come chitarra acustica o pianoforte, oppure in trio basso-chitarra-batteria. In questo secondo album Marinoni è accompagnato nella sezione “elettrica” dell’album da La Metamorfosi, alias Vanni La Guardia (basso) e Nicola Liuzzi (batteria e drum machine), ovvero la storica sezione ritmica sempre dei C.F.F. ed Il Nomade Venerabile. Spicca tra i brani l’originale cover di Stati D’ansia del gruppo new wave italiano "cult” Afrodisia Città Libera che vede come guest vocalist Sergio Giacomini, leader storico della band; un vero e proprio gioiello per i cultori della new wave italiana, molto più di un rework, molto più di un remix, con una performance vocale di Giacomini decisamente superiore a quella del brano originale. In un paio di brani molto belli e molto “rock” (Il Richiamo del Sangue e La Destinazione) troviamo come ospite Hatria, la vocalist dei Beata Beatrix, gruppo gothic toscano degli anni 2000, al posto della vocalist dei C.F.F. e Il Nomade Venerabile, presente invece nel primo album. Altro ospite dell’album è Gianni Rosini - fratello del più noto Mario - al pianoforte e seconda voce in Quando Guardo Il Mio Mare, brano cantautorale dalle venature jazz parecchio differente dal resto della produzione di Marinoni, ma qualitativamente eccellente. Anche in questo album Marinoni vuole tributare la sua prima band degli anni 80, i Clessidra, inserendone un brano (Libero, ballata che risente troppo delle influenze dei Litfiba di fine anni 80), che suona ovviamente più “naive” e derivativo del resto del repertorio, ma comunque godibile. Questi sono solo alcuni esempi della qualità del contenuto di questo lavoro, che corregge i pochi errori fatti nel precedente album, pur mantenendo ancora il difetto della prolissità, potendo infatti questo lavoro essere diviso in due dischi differenti, uno più rock/acustico, l’altro più elettronico.
HUMAN EXPERIMENTS (2013)
Tredici brani nuovi, questa volta tutti strumentali. Pur essendo leggermente più breve dei precedenti album, anche questo disco soffre di una lunghezza totale eccessiva, superiore all’ora di musica, soprattutto per il fatto che il total timing viene allungato da alcuni intermezzi di uno o due minuti, assolutamente trascurabili. Tralasciando questo aspetto, anche questo album non delude le aspettative e, pur spostando il raggio d’azione verso l’ambient music, le colonne sonore, un certo tipo di ambient-industrial, la musica cosmica tedesca, il tratto del songwriting di Marinoni resta distintivo e personale. Il suo tocco chitarristico/tastieristico è ampiamente riconoscibile anche in questo lavoro, dove non mancano mai melodie e atmosfere prese dalla migliore new wave, questa volta mescolate con suoni e ritmi provenienti da generi musicali distanti da quelli esplorati dall’autore nei suoi precedenti album. Come dice l’autore stesso, si tratta di “esperimenti sonori”, di quadri audio abbozzati in cui la creatività scorre libera senza briglie stilistiche. L’opener Allucinazioni Sonore è infatti un collage di suoni e rumori abbastanza astratto, ottimo per una reinterpretazione acusmatica, la successiva Bologna 2 Agosto 1980 (già fatta conoscere nel 2011 come colonna sonora di un video sulla strage di Bologna per una rassegna) è una traccia ambient industrial molto evocativa. La title-track Human Experiments, uno degli episodi migliori del disco, viene totalmente rovinata da un errore di mastering che dà alla traccia un suono ovattato, in netto contrasto con la produzione cristallina del resto del disco (la si può ascoltare in alta qualità audio in questo video). In Last Train le influenze cosmiche tedesche (Tangerine Dream e Kraftwerk su tutti) si distinguono con evidenza. Il viaggio dark ambient Una Sensazione di Oscurità non poteva chiudere in modo migliore il disco, in attesa di un nuovo lavoro per il 2014. Un altro bel colpo per la label italo/svizzera Swiss Dark Nights che in artisti come Marinoni, Geometric Vision e Noisedelik ha trovato i punti di forza del proprio catalogo.
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