Danny Kirwan Impetuoso chitarrismo e delicata ispirazione
1950 - 2018
Il ricordo del chitarrista e cantante londinese Danny Kirwan, scomparso l'8 Giugno 2018, rimarrà per sempre legato ad una delle fasi artistiche più qualitativamente appassionanti della band di british blues Fleetwood Mac, nella quale andò prima di tutto a costituire dal 1968, giovanissimo (proveniva dai Boilerhouse ed aveva 18 anni) una coppia chitarristica potente e compositiva di caratura altissima con lo scafato Peter Green. Un binomio che in prospettiva storica assumerà un posto ben definito tra gli scampoli del blues rock più creativo di tutti i tempi.
Con i F.Mac Danny Kirwan inciderà in studio il magnifico e psichedelico "Then Play On", "English Rose" (1969), "Kiln House" (1970, dopo cui i Fleetwood Mac virarono verso lidi pop rock FM con un crescente successo commerciale planetario), "Future Games" (1971), "Bare Trees" (1972). Il suo prezioso lavoro di compositore è ben reperibile in tutti i succitati dischi, funzionale per il cambio di rotta del gruppo dal blues/blues rock al pop: raggiunge il suo acme in "Then Play On", dove sigla le sognanti e assorte When You Say, My Dream, Although The Sun Is Shining, Coming Your Way che la dicono lunga sulla sua delicata ispirazione giovanile pop.
Se invece, al di là dei documenti in studio, ci si vuole fare un'idea più approfondita dell'impetuosità e della profondità creativa chitarristiche di Kirwan è d'obbligo andare ad ascoltare e recuperare le registrazioni 'live' di quegli anni in cui incrociò le sue sei corde con quelle di Peter Green e Jeremy Spencer, primi tra tutti per qualità esecutiva i tre CD del "Live at Boston Tea Party 1970” (2003), poi il doppio "Live at BBC" (1995), "Blues Jam at Chicago Vol.1" (1969), "Blues Jam at Chicago Vol.2" (2004).
Kirwan però era un persona discontinua, dal carattere problematico, e dedita all'alcool: il suo abbandono dei F.Mac fu brusco e per nulla conciliante. Avrà ancora delle difficoltà esistenziali nei decenni successivi, fino a rimanere negli anni '90 senza un tetto sulla testa, agli antipodi degli splendori e della fortuna che la sua ex band ha mietuto nel tempo e sin nei 2.000. Tre gli album solisti incisi nella seconda metà degli anni '70 rimasti purtroppo in un anonimato più o meno accentuato. Nel 2.000 uscì "Ram Jam City", un compendio della sua produzione solistica.
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