Fermoposta → inviati dalle band
Migliora leggibilitàStampa
28 Gennaio 2025 ,

Claudia Bombardella Memoria Degli Alberi

2024 - RadiciMusic Records

Memoria Degli Alberi” è l’ultimo lavoro della musicista, cantante e polistrumentista Claudia Bombardella che dedica la sua attività alla ricerca musicale e allo studio della voce, e ascoltando il disco ci si potrà rendere conto della grande abilità acquisita nella modulazione della voce. Negli anni ha collaborato a spettacoli teatrali, film, insegnamento e ha pubblicato prima di questo dieci cd. Questo lavoro è complesso e ambizioso, un viaggio fra i suoni del mondo di ben 19 canzoni che spaziano da canti tradizionali armeni, iraniani, spagnoli e canzoni originali, musicalmente sono molteplici i riferimenti e i rimandi a varie tradizioni musicali, così come i testi spaziano da quelli originali scritti dalla Bombardella a testi popolari, ma anche Shakespeare o Garcia Lorca. Il risultato è un album ricco di spunti e suggestioni arricchito dai numerosi strumenti suonati oltre che da Bonbardella da altri quattro musicisti, in gran parte strumenti provenienti da scene musicali diverse dal setar al bendir, dal mandolino al bouzouki, ma tutti caratterizzati dal legno come materiale di costruzione, e non potrebbe essere diversamente per un album ispirato dagli alberi. Come ha dichiarato in un’intervista l’autrice: «Tutti i miei progetti sono uno sguardo sul mondo, sul possibile cammino verso una comprensione intima del nostro vivere. Qui gli interlocutori “guide” sono gli alberi, la loro natura di ascoltatori silenziosi e pazienti che assorbono e registrano nei secoli le vicende e i mutamenti sul nostro piccolo pianeta. Ascoltarli è quindi un’opportunità di riconnetterci alla nostra storia e all’ampiezza sconfinata della vita.». Fulcro del disco è però la voce di Claudia Bombardella che sprizza energia e gioia in ogni nota, un sentimento che si trasmette a chi ascolta, e pensiamo che nella dimensione live questo aspetto risalti ancor più. Non ci soffermeremo sulle singole canzoni, che nel complesso risultano gradevoli, a volte trascinanti altre venate di malinconia. Limite del disco è a nostro modesto avviso l’eccessivo numero delle canzoni alcune anche molto brevi, solo poco più di un minuto, che rischiano di rendere l’ascolto un po’ faticoso e confuso.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

Audio

Video

Inizio pagina