Ma.Ca.Bro. Mechané
I Ma.Ca.Bro. Sono un duo torinese composto da Stefano Danusso e Cristiano Lo Mele, entrambi suonano chitarre, synth e programmazione, le dieci tracce che compongono questo secondo lavoro nascono perlopiù come colonne sonore e sonorizzazioni di immagini. Il titolo dato al disco “Mechané” fa riferimento a una macchina teatrale dell’antico teatro greco che consentiva di far volare gli attori utilizzando un sistema di corde e legni, un riferimento più che probabile all’effetto che la loro musica produce su chi ascolta, quello di farci volare con il pensiero, con l’immaginazione, guidati dalle emozioni date dall’esperienza musicale. Non inganni la definizione di sperimentale, questa infatti non è necessariamente sinonimo di ostico e difficile, infatti nel caso di “Mechané” i musicisti hanno prestato attenzione a creare composizioni in cui l’elemento melodico sia presente sia nelle parti chitarristiche sia in quelle elettroniche. Si tratta di un lavoro curatissimo e raffinato che distilla con sobrietà e oculatezza una gamma di emozioni tendenti al malinconico e all’oscuro. Per intenderci siamo dalle parti di certe produzioni Morr Music o per andare più indietro dei Tangerine Dream del dopo “Phaedra”, ma anche vicini alle colonne sonore dei Mogwai. Dieci le tracce, Incontro Con Le Macchine distilla inquietudine, Diagnosi è un susseguirsi di droni ansiogeni, in Carapace pulsano i bassi a sorreggere un ipnotico botta e risposta fra chitarre e synth, Trapianto si libra in un viaggio onirico, in Linfe le note solitarie delle chitarre convivono con i glitch, in Memento Machina Mori gli incroci dei saliscendi di chitarre e synth spiazzano come un quadro di Escher, Ricovero è inquieta e notturna, Mechané è cantilenante e vagamente alla Mike Oldfield, Finale è un ambient rilassante e infine l’album si chiude con la dolce e nostalgica Bricoleur.
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