Banda Venturi L’Amore Al Tempo Della Lira

‘Appeso ad un filo che osservo gli anni scorrere’. L’oblio di un vibrante tango, i chiaroscuri di un ancestrale ricordo, la passione di un'anima nomade. Dopo aver rivestito sperimentali universi artistici di suoni e poesia, amalgamato canto armonico con elucubrazioni sintetiche e deviazioni progressive (un autentico gioiellino il recente "Poema Della Balena Spiaggiata" ), Gianni Venturi riavvolge il nastro della memoria e ritorna sul proscenio per rievocare ciò che è stato “L’Amore Al Tempo Della Lira”. Per la realizzazione dell’inedito atto, prodotto da Raffaele Montanari e distribuito dalla label indipendente PMS Studio, si fa accompagnare da due complici d'eccezione quali i fratelli Maurizio e Valerio, nonché dall'amico Gigi Cavalli Cocchi (già compagno di viaggio nella significativa esperienza Tazebao e) e dalla talentuosa fisarmonicista bolognese Manuela Turrini, elemento imprescindibile in un collettivo che palesa una teatrale identità pop-folk. É l’atmosfera passionale tipica della balera di periferia quella che spontaneamente si avvinghia ai testi dell’anarchico matador. Racconti di vita vissuta dai quali impetuoso si innalza l’infrangibile legame con origini e tradizione. Le figure del padre ‘picconatore con la fisarmonica’ e della madre ‘gitana ballerina’, i sogni dell’infanzia, i baci, le lacrime si stagliano limpidi dalle istantanee ingiallite di un album che nostalgicamente imprigiona esistenze ed amori consumati a tempo di musica. Nonostante l’innato istinto ramingo che da sempre li contraddistingue, Gianni, Maurizio e Valerio non esitano a ricongiungersi per intraprendere questo dovuto ed emozionale viaggio nel ricordo nel quale, siamo certi, ognuno di noi sarà in grado di recuperare frammenti della propria storia. La Mia Famiglia, Castelli Di Nebbia, Salvami e Tutto L’Amore Che Ho Dentro, risultano passaggi significativi nell’ordito narrativo di un progetto tanto pregevole quanto sinceramente coraggioso. Ennesima funambolesca metamorfosi di un artista nato libero. Post Scriptum: Sinceramente consigliata la visione della clip Devi Volerti Bene (diretta da Lucien Moreau), brano dedicato ai sorrisi e alla voglia di libertà delle donne della popolare piazzola di Bologna.