Pino La Rossa - De Ville Blues Band Red Rain: Blues Around The Corner – Terra di Blues
Pino La Rossa - Acoustic Delta Blues Ragtime: "Red Rain: Blues Around The Corner" (2017)
Due CD provenienti dal Sud, dalla Puglia culla del ‘Southern blues made in Italy’, due lavori che nella loro diversità hanno come protagonista assoluto il chitarrista tranese Pino 'Red' La Rossa. Il primo, il più recente uscito nel 2017, è intitolato "Red Rain: Blues Around The Corner”, progetto acustico solista a nome Pino La Rossa - Acoustic Delta Blues Ragtime, qui alle chitarre e al dobro. Il chitarrista è brillantemente accompagnato dalla brava vocalist Samantha Lopetuso, che suona anche lo washboard, dall'esperto Martino Palmisano con le sue bluesharp e dal clarinettista Giuseppe Muciaccia che dona colori old time music al sound del dischetto, come nel brano Viper Mad; una alternanza di blues classici (Kokomo Blues), e di brani rag dove le chitarre e il clarinetto dialogano con ottimi risultati, come nella grintosa You Must Come In At The Door con Samantha protagonista insieme alla slide di La Rossa. Poi altri classici come Mean Old Frisco e My Baby dal repertorio di Little Walter: tutti i brani sono arrangiati da Pino La Rossa, un bel lavoro dai suoni classicamente acustici, asciutto e mai ridondante, un bell'omaggio alla tradizione del blues più profondo e all'old time music, che ricorda (un paragone forse un po' azzardato, ma, a nostro parere, meritato) certi dischi fine anni ‘70 di David Bromberg. Consigliato.
De Ville Blues Band: "Terra di Blues" (2011)
“Terra di Blues”, è invece un lavoro di blues elettrico risalente al 2011, con la De Ville Blues Band: La Rossa con il cantante armonicista Pino Tatullo, il bassista Lorenzo Zifoli, il tastierista Gigi Pedaci e il drummer Luca Pignone. Autori di un sound swingato e soffuso mai sopra le righe, con protagonista la chitarra pulita e jazzata di Pino “Red” La Rossa, contrappuntata dalle tastiere, puntuale la sezione ritmica e onesta la voce di Tatullo. Tutti i brani sono della band tranne la finale Walkin’ Blues, da segnalare il coraggioso brano in italiano Terra di Blues e l'iniziale Something Deep Inside, pregna di sound British Blues anni ‘60. Un buon lavoro che si ascolta con piacere, che va ad arricchire il panorama sempre più corposo della produzione discografica del blues italiano.
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