Parranda Groove Factory NOTHING BUT THE RHYTHM
Se per i Led Zeppelin (e quanti altri!) la canzone rimane sempre la stessa, non è certo così per i Parranda Groove Factory, una decina di ragazzi senesi che in questo album d’esordio mettono in scena la loro eclettica predisposizione allo stravolgimento sonoro di alcuni brani piuttosto conosciuti mediandoli in chiave funky, reggae, folk, e altro con il condimento basilare di una percussività di stampo brasiliano, motore assoluto del progetto PGF. Ed ecco che è proprio il Brasile di Antonio Carlos Jobim che con la sua Agua de Beber fonde mirabilmente samba, reggae e acid house aprendo le danze (dopo il suggestivo brano originale d’apertura Light Curve Waves To Sound) di questo album variopinto e poliedrico. Mi Vida del patchankaro Manu Chao, viene invece rivestita di un saltellante ska dove campionamenti e parti originali (un funkyssimo assolo di basso) si congiungono alla melodia della canzone.
C’è spazio anche per il folk pugliese di Matteo Salvatore in questo piacevole ed eclettico CD con la bellissima ballata d’amore Lu bene mio che pur mantenendo la sua scansione melodica originale di canto popolare del nostro sud viene accompagnata dal ritmo sincopato del maracatu brasiliano e dai fischi e dai sibili dei sintetizzatori, mentre il classico It’s a Man’s World di James Brown perde quasi del tutto la sua connotazione funky per trasformarsi in un samba/reggae dubbato dal ritmo oscillante.
E non è finita: Sacerdoti dell’umanità è un funky rap che vede ospiti gli Smania Uagliuns autori del brano originale e Melocoreutica, dove si ascolta un testo campionato di Salvatore Quasimodo sulla taranta, è una breve cantilena ipnotica che introduce proprio alla tarantella cibernetica di Menomalenonsononormale uno dei brani originali dell’album,(anche singolo) perché non tutti i brani sono cover, anzi, i PGF sfoderano anche bellissime cose provenienti dal loro estro come Stoned Circus che è uno scatenato ballabile da acida banda di paese, Synthcretism, tra i brani migliori del disco, si muove in scuri territori electro pop Kraftwerkiani, Avenida do Olodum è un’orgia di percussioni brasiliane da carnevale di Rio, Los Parranderos è una samba elettronica tra rap e ragamuffin e la conclusiva Nothing But the Rhythm sancisce titolando anche l’album, l’intento riuscito della band, quello di dimostrare che in ogni cosa c’è ritmo, nient’altro che ritmo
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