Gecofish NONOSTANTE TUTTO
Siamo felici per il buon seguito dei Gecofish (oltre mille followers su FB) e auguriamo a questi tre ragazzi di Cantù un successo ancora maggiore, ma questa loro seconda prova discografica, dopo l’album “Biancovestita” del 2012 non ci convince affatto. Nonostante le reboanti etichette sbandierate nelle note al CD (punk, grunge, alternative rock) in questo mini album non riusciamo a sentire altro che una musica leggera, a volte leggerissima, rivestita da quella patina finto rock che risulta insopportabile non solo al Battiato che cercava un centro di gravità permanente ma anche, crediamo, ai cultori del vero rock italico.
Otto brevi canzoni per venticinque minuti ben suonati, poiché non si nega a Vittorio Massa (basso e voce), Simone Sala (chitarra) e Valerio Bruni (batteria), una certa perizia strumentale, ma senza nerbo, né grinta, in un’operina trascurabile dove dietro arrangiamenti pretenziosamente “duri” fanno capolino le armonizzazioni e i ritornelli della canzonetta più fatua e superficiale, supportata da testi banalotti e da una produzione così così, che non dona certo brillantezza al suono ma lo rende piuttosto compresso e ottuso.
Una musica che “nonostante tutto” non si avvicina minimamente alle band con le quali i Gecofish hanno condiviso il palco (Lo stato sociale, Diaframma) da cui sono lontani anni luce, quando invece trapela una certa e pericolosa vicinanza con gruppi mainstream campioni d’incassi quali i Modà, i Negramaro o nel migliore dei casi i Negrita (Meglio di me).
Decidere da che parte stare sarà il prossimo impegno di questi ragazzi: se percorrere la via principale ammorbidendosi ulteriormente e tentare la carta del successo nazional popolare, o scegliere quella aspra e contorta del rock stradaiolo più feroce, adulto e senza compromessi.
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