Legni Vecchi LEGNI VECCHI
La scena hardcore emiliana si arricchisce costantemente di valide novità musicali che mantengono alto il nome del genere e i Legni Vecchi rispettano a pieno le aspettative. A dispetto del nome il suono della band non ha nulla di aspramente ligneo o statico, piuttosto sembra che provenga da un albero del futuro, ma con le radici di fuori e la chioma sotto terra. Nel frattempo loro si dichiarano due personaggi in un romanzo hardcore e il 24 Novembre 2016 hanno sfornato il loro album di debutto omonimo.
Si tratta di cinque brani rapidi e indolori di due minuti esatti, escluso l’intro La Pace che rappresenta davvero la quiete prima della tempesta. All’intro seguono infatti brani dinamici e spasmodici, introspettivi e spaziali. L’album non possiede alcuna infiorettatura, è stato registrato in presa diretta con una chitarra, una batteria e quattro pareti a contenere tutta l’energia punk. I brani che emergono di più in questi 13 minuti di devastazione apparentemente violenta sono La distruzione, Marcione e Ratti. Sembrano dei Fine Before You Came un po’ più sporchi e all’inizio di un bivio, ma siamo senza dubbio di fronte ad un buon esordio. Loro sono “i legni vecchi e questa è la distruzione” (La Distruzione).
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