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27 Maggio 2015 , , ,

Nicola Tirabasso & Valerio Maiolo LANDSCAPE SUICIDE Split tape

2015 - Artetetra

Nicola Tirabasso & Valerio Maiolo LANDSCAPE SUICIDENicola Tirabasso e Valerio Maiolo sono due sperimentatori eclettici e visionari. Propongono questo interessante split in nastro per Artetetra. Quest’ultima non è una ordinaria etichetta discografica ma più specificamente un collettivo che si occupa della divulgazione a tutto tondo di suoni, visioni, rappresentazioni artistiche che hanno a che vedere con occulto ed esoterismo. La tape è la quinta uscita a nome Artetetra e si avvale dell’apporto di questi due bravi performer per consegnarci due suite in grado di riassumere, attraverso un viaggio sonoro fortemente evocativo, la suggestione magica e surreale che caratterizza l’organizzazione marchigiana in questione. Una formula alchemica che mescola svariati ingredienti: field recording, strumentazione elettronica, ambient e drone. Tutto è evanescente e diluito, fortemente rallentato ma in continua evoluzione e mutazione. I loop degradano aprendo spiragli immaginifici e dimensioni ascetiche. Il suono e le immagini si fondono in vibrazioni materiche di pregnante intensità.

 

Si ricerca la componente naturale, la generazione stessa del suono nell’ambiente. Si parte dai suoni più semplici fino alla complessità delle interazioni e degli impatti che producono timbriche e armoniche che possono essere rilette e ricomposte in chiave musicale. Valerio Maiolo propone un brano dal titolo принцессы не какают, una specie di improvvisazione elettroacustica capace di restituirci il concetto di disordine e frammentazione, di casualità e groviglio che disegna le sue oscure trame allucinate nella bassa fedeltà e nell’apparente incoerenza. Glitch e rumoristica che creano interferenze ad uno strampalato reading del dormiveglia. La creazione di Nicola Tirabasso è invece più impalpabile e nebulosa anche se continua ad indagare campi d’ignoto che evocano smarrimento, deriva, sentori delle origini e primitivismo ma anche amenità cosmica. Un incontro tra linguaggi ostici che collidono e si rendono inintelligibili e stranianti, giocando con il limen sensoriale che si affaccia sul labile e oscuro confine tra ciò che ammalia, seduce, anestetizza e ciò che repelle, inquieta, turba.

Romina Baldoni

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