Chaos Being CHAOS BEING
Appena messo il loro primo, omonimo, disco nel lettore e premuto "play", ci si accorge immediatamente che con i Chaos Being le etichette proprio non funzionano. La giovane band milanese, costituitasi nel 2014, produce un suono che spazia dal nu metal al grunge, con venature punk e stoner molto ben amalgamate.
Eppure, il loro sound è veramente molto difficile da categorizzare, il ché è esattamente quello che il quartetto voleva. Il groove violento, aggressivo e rabbioso dei Chaos Being tiene dentro un po' tutto (dai Soundgarden ai Dream Theater passando qui e là per i Queens of The Stone Age), senza però permettere all'ascoltatore munito del rigido (e, alle volte, vuoto) decalogo musicale contemporaneo di aprire l'abbecedario e dire: "questi stanno bene qui!".
Dalla voce a tratti punk a tratti growl, dalla batteria incalzante, dalle chitarre potenti (che non disdegnano anche riff più delicati), e dal basso distorto dei Chaos Being viene fuori un suono del tutto personale (sintetizzato perfettamente nel paradigmatico singolo Don't Understand), che può piacere o meno, ma dà esattamente la cifra particolare della band e ne rappresenta l'unicità nel panorama musicale italiano e non solo.
Una band, insomma, libera da schematismi, capace di coniugare perfettamente le influenze chiaramente eterogenee dei quattro membri del gruppo, sintetizzando il tutto con un sound che, almeno a memoria dello scrivente, non ha termini di paragone. Una qualità da non sottovalutare.
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