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6 Dicembre 2019

Antonio Vivaldi Arie E Cantate Per Contralto

2019 - Naïve Classique

Curioso destino quello di Antonio Lucio Vivaldi (1678-1741), geniale compositore veneziano di musica barocca: celeberrimo in vita, acclamato e richiesto in tutte le corti d’Europa, conteso da principi e sovrani, e completamente dimenticato dopo la sua morte, avvenuta a Vienna nel 1741. Caduto nel più assoluto oblio, e riscoperto fortunosamente dal professore Alberto Gentili, nel 1926, che riuscì non solo a scoprire gli spartiti originali del ‘Prete Rosso’ (così veniva appellato Vivaldi, per via del fatto che fosse un sacerdote, sia pure presto dispensato dalla cura d’anime, e in ragione della lunga chioma rossa), dopo che era stato incaricato dal direttore del Collegio Salesiano “San Carlo” di Borgo San Martino, Casale Monferrato, di curare la vendita di innumerevoli spartiti di varia estrazione e provenienza detenuti nella biblioteca del suddetto Collegio. Venne così alla luce una parte consistente della produzione musicale vivaldiana, l’altra parte, a chiudere il catalogo, rinvenuta dal professor Gentili tra i beni ereditari di famiglia dei Marchesi Durazzo di Genova, fu fatta acquistare, unitamente alla precedente, da due mecenati torinesi e donata alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, e tuttavia la riscoperta non poté essere subito resa fruibile ai fini concertistici poiché il professore, essendo di ascendenze ebraiche, fu colpito dal bando delle odiose leggi razziste del famigerato regime fascista. Solo dopo la seconda guerra mondiale, fu possibile ‘liberare’ il repertorio vivaldiano e con esso il 'Prete Rosso' che assurse nuovamente agli onori della cronaca musicale planetaria. Di Vivaldi risultano a tutt’oggi: 307 segmenti strumentali, un Oratorio, 40 Opere sacre, 20 Opere, e 80 Cantate. La riconsacrazione del genio veneziano ha portato nei decenni successivi a tutto un fiorire di ensemble di musica barocca, che ne hanno eseguito e inciso il repertorio cameristico e operistico, uno per tutti, poiché è il più famoso al mondo, The Academy Of St. Martin In The Fields, di Londra. Ora, per i tipi della Naïve Classique, esce uno splendido florilegio di arie e cantate per contralto, cantate superbamente dalla bravissima cantante francese Delphine Galou e magistralmente eseguite da uno degli ensemble di musica barocca più preziosi al mondo, L’Accademia Bizantina diretta dal Maestro Ottavio Dantone. Da quest’album mirifico vogliamo estrapolare alcuni dei 19 frammenti da porre all’attenzione del lettore: l’Aria Ah Ch’Infelice Sempre, tratta dall’opera “Cessate, Omai Cessate”, dove la voce della Galou assurge a vette formidabili, ben supportata dal gioco degli strumenti dell’Accademia Bizantina, in specie dei violini che s’intersecano come in una folle corsa verso la vertigine dell’armonia; la Cantata Liquore Ingrato, tratta dall’opera “Tito Manlio”, nella quale il tono melanconico degli archi introduce e poi affianca la voce di Delphine che articola gorgheggi splendidi, prima di adagiarsi sul registro di una lenta e dolorosa discesa nella più profonda malinconia esecutiva; O Mie Porpora Più Belle, Aria tratta dall’opera omonima, in cui la voce della Galou domina incontrastata il proscenio, abilmente accompagnata dai due violini e dal violoncello; la Cantata Semplice Non Temer tratta dall’opera “La Verità In Cimento”, dove il tono giocoso della voce confina con la studiata e schernevole irriverenza, a cui fa da degna cornice strumentale l’ensemble ravennate; l’Aria Ombre Nere, tratta dall’opera “Qual In Pioggia Dorata", dove nel crescendo tumultuoso degli archi, tipicamente vivaldiano, si innesta l’impianto vocale di Delphine, con tale potenza da rendere maestoso l’insieme del brano; la Cantata con cui si chiude questo bellissimo disco, E Pur Dolce Ad Un’Anima Amante, dall’opera “Giustino”, dove i flauti configurano immagini di paesaggi mentali da puro idillio arcadico, mentre la voce è come una ventata d’aria profumata che spira su prati smeraldini sotto cieli color ocra. Per raffinati cultori.

Voto: 8.5/10
Rocco Sapuppo

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