Summer Jamboree #19 Summer Jamboree #19 1-12 Agosto 2018, Senigallia, Italia
Anche quest’anno la nostra magica “time machine” ci ha riportato indietro nel tempo, fino ai mitici anni ’50. Senigallia ci accoglie al Summer Jamboree, edizione numero 19, con una miriade di novità e un variegato programma della migliore musica americana, dagli anni ’40 fino alla fine degli anni ’60 e oltre. Per la seconda volta consecutiva la durata del festival è stata estesa a dodici giorni, durante i quali si è potuto ascoltare il meglio della produzione a stelle e strisce dell’epoca: Rock and Roll, Swing, Doo Wop, Boogie Woogie, Country, Blues e tant’altro ancora. C’era davvero l’imbarazzo della scelta con 6 locations dislocate per il centro di Senigallia, dove spaziare tra concerti dal vivo, tutti rigorosamente gratuiti, DJ sets, piste da ballo all’aperto, sfilate di auto e moto d’epoca e mercatini vintage.
A tutto ciò si aggiungono le nottate danzanti presso la leggendaria “Rotonda sul Mare” che apriva i battenti ogni sera, al termine dei concerti giornalieri. I migliori D.J. internazionali, come il decano del S.J., l’olandese Attilio Koning (nella foto), si sono avvicinati alle consolle della Rotonda con favolose selezioni musicali degli anni ’40, ’50 e ’60, consentendo ai più resistenti di ballare fino all’alba. Il compito di presentare le serate del festival è stato affidato all’esperto showman JACKSON BROWN, affiancato sul palco del Foro Annonario dalla affascinante ALICE BALOSSI. Jackson, artista e compositore inglese, si è anche esibito in più di una occasione in veste di cantante.
Gli artisti
Tra i primi gruppi a salire sul palco del SJ sono stati CAT LEE KING AND HIS COCKS (nella foto), giovane band tedesca che ha proposto una interessante miscela di rythm’n blues e rock and roll. Nonostante la loro giovane età questi ragazzi hanno dimostrato una notevole esperienza e una gran sicurezza come singoli strumentisti. Il loro repertorio spazia da brani noti ad altri riarrangiati o di loro stessa composizione. Sotto questo aspetto You’re the Greatest è stato un perfetto esempio di rythm’n swing fusion.
Dal Texas è poi arrivato DALE WATSON, artista originario dell’Alabama ma cresciuto nel Lone Star State. Dale è quello che potrebbe definirsi un talento precoce, visto che già a dodici anni (!) iniziò a scrivere le sue prime canzoni, diventando in seguito un autentico country honky tonk performer. L’honky tonk è il genere musicale derivato dal ragtime americano, che veniva suonato nei bar, locali e bettole frequentati soprattutto dal proletariato di colore e caratterizzato dall’uso di vecchi e sgangherati pianoforti verticali. Col tempo, a partire dagli anni ’50, il nome honky tonk ha indicato piccole sale da ballo, sorte soprattutto nel west degli Stati Uniti, in particolare Texas e Oklahoma, frequentate da camionisti, operai e contadini, prevalentemente bianchi. Dale Watson mescola alla perfezione queste due epoche con la sua voce calda e avvolgente. In questa sua apparizione al SJ si è fatto accompagnare dal DON DIEGO TRIO. L’italianissimo don Diego Geraci, ex Adels, porta avanti da tempo un suo progetto musicale basato su una miscela di rock and roll, country, western swing e blues. Non poteva quindi che essere il partner ideale per accompagnare la performance di Watson e il pubblico dal palato fine di Senigallia ha mostrato di gradire. Bellissima Folsom Prison Blues, un classico di Johnny Cash, nella loro personale interpretazione.
Dal Texas facciamo un salto oltre oceano, nella vecchia e gloriosa Inghilterra che ha dato i natali a un rockabilly man nel senso più puro del termine, GRAHAM FENTON. Ha sostituito all’ultimo momento Rudy Grayzell che non ha potuto essere presente al festival per motivi di salute. Fenton ha fatto parte dei Matchbox, storica band di rockabilly attiva negli anni '70 e '80. Personaggio eclettico, cresciuto a pane e rock and roll, ha suonato con artisti del calibro di Chuck Berry, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Johnny Cash e tantissimi altri. Ascoltare un suo concerto significa ripercorrere la storia del rock and roll e lasciarsi trasportare con nostalgia dall’entusiasmo di questo “ragazzino”. Immancabile conclusione del suo tiratissimo concerto è stata la gloriosa Rockabilly Rebel, che gli fruttò un Gold Disc Award e che ha mandato in visibilio il pubblico, accorso numerosissimo. Applausi a valanga e lacrimucce di commozione hanno salutato questo grande artista che è stato supportato nella sua serata italiana dai Good Fellas, band ufficiale del S.J..
Dall’Inghilterra sono arrivati anche i componenti dei BAMBOOZLE, gruppo recente formato nel 2016 da Jim Knowler (ex Keytones) e comprendente la bassista e cantante Serena Sykes, una simpaticissima performer che quando sale sul palco si scatena in divertenti “corpo a corpo” con il suo contrabbasso! Rockabilly classici alternati a dolcissime melodie swing sono il biglietto da visita di questa band anglosassone che comprende anche Les Curtis alla batteria e Dave Kirk (pedal steel e voce). Tra un concerto e l’altro il numerosissimo pubblico poteva svagarsi passeggiando per i giardini della Rocca, sede di un favoloso mercato Vintage dove era possibile scovare di tutto, dagli abiti d’epoca ai vinili introvabili, fino a juke box e statue di Elvis a grandezza naturale! Per i più incontentabili disponibile una divertente e coloratissima barberia d’epoca open air, dove era d’obbligo agghindarsi con frangette alla Betty Page o farsi fare un bel ciuffo a banana!
Un altro notevole musicista è BRIAN HYLAND, cantante pop-rock melodico, originario di New York, che si rese famoso addirittura a sedici anni, quando incise la divertentissima Itsy bitsy teenie weenie yellow polka dot bikini, singolo che raggiunse le vette delle charts degli Stati Uniti e in mezza Europa! Dal 1977 risiede a New Orleans in Louisiana, da cui si sposta per continui tours negli USA e in Europa. La sua esibizione al SJ è stata molto piacevole, caratterizzata da un buon rock melodico, ottimamente supportato dalla sua chitarra elettrica. Brian è uno di quei personaggi senza età, a dimostrare che l’amore e la passione per la musica sono un meraviglioso e insostituibile carburante per il corpo e l’anima. Il Jamboree entra nel vivo con l’attesissima notte del Big Hawaiian Party. Mattatori assoluti della notte hawaiana sono stati gli americani DAVID MARKS (ex Beach Boys) e DEAN TORRENCE (ex Jan & Dean) con una band denominata SURF CITY ALL STARS (nella foto a sinistra), che ha riproposto il meglio della surf music in voga in California negli anni ’60 che ha avuto come esponenti di spicco proprio i Beach Boys! Grande partecipazione e divertimento da parte del pubblico che ha cantato e ballato sull’arenile sabbioso del Lido Acqua Pazza che ospitava il Party.
I JOLLY ROCKERS di Greg e Max Paiella sono ospiti fissi dell’Hawaiian Party da diversi anni. Il gruppo ha riproposto il loro show, basato su una sequenza, tanto assurda quanto divertente, di gags, tormentoni e prese in giro. Alla fine tiratissimi brani di rock’n’roll e rhythm’n blues come la classica Sweet Home Chicago. Nei giorni seguenti Greg si è anche esibito con i suoi ROCKIN’ REVENGE, rivisitando i classici del rock’n roll, da Buddy Holly a Elvis, da Jerry Lee Lewis a Carl Perkins e proponendo anche brani da lui stesso composti. Fedeli ai classici degli anni cinquanta sono stati anche gli STARJAYS, un gruppo di Seattle, USA, con un duo vocale, Angela e Roy, affiatatissimo e davvero piacevole da ascoltare, tutto ritmo ed energia. Quindi l'europea RAY COLLINS HOT CLUB, una maxi-band formata da dieci elementi. Sulla scena da quasi vent’anni, il loro sound è un mix esclusivo di swing, rock’n’roll, boogie e rhythm’n blues. Sul palco (foto a sinistra) sono trascinanti e coinvolgenti, supportati da una scatenata sezione fiati in cui spicca il sax di Andreas Reitz, in arte Doc Puky, autentico showman che suona, si diverte e diverte il pubblico. Se non si conosce questa band alcuni dei loro brani come Bye bye Paris, Barefoot e Honky my Horn possono essere una piacevole sorpresa!
Non è una sorpresa invece la presenza di LAURA B (foto a destra), da Londra, altra ospite fissa in queste ultime edizioni del SJ. In occasione della serata di gala del secondo sabato che conclude il festival, Laura, che è stata accompagnata dalla ABBEY TOWN JUMP ORCHESTRA, ha dato il meglio di sé, sfoderando la sua fantastica estensione vocale e trasmettendo al pubblico tutto il suo entusiasmo e la sua grinta, la stessa di VIRGINIA BROWN and the SHAMELESS, band siciliana che coniuga rhythm’n blues e ritmi latino americani, con la calda e graffiante voce della black vocalist Virginia. Durante la stessa serata si sono avvicendati sul palco artisti del calibro di Ray Collins, lo stesso Jackson Sloan (nella foto sotto a sinistra), Ettore Lauritano, Robbie D, Francesca Viaro, Roy Kay e tanti altri.
Standing ovation finale per tutti, in particolare sono stati chiamati a gran voce sul palco per un doveroso ringraziamento gli infaticabili Angelo Di Liberto e Alessandro Piccinini, creatori e organizzatori della kermesse musicale, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi, da anni entusiasta sostenitore del Jamboree, e Dario Salvatori, esperto musicale, collaboratore e grande amico del festival (foto sotto al centro). L’arrivederci è al prossimo anno per una storica scadenza: il Summer Jamboree edizione n. 20. Sarà un festival memorabile? Noi ce lo auguriamo, nel frattempo felice e rokkeggiante inverno a tutti!
Solo un grande conoscitore e appassionato del genere musicale poteva scrivere un articolo così.
Bellissimo articolo, Ennio. Hai illustrato molto bene un pezzo di storia della musica ma soprattutto mi hai trasmesso la voglia di esserci e di partecipare…mi hai messo le ali ai piedi…come si suol dire..il tuo articolo trasuda di entusiasmo e gioia di vivere attraverso una musica che e intramontabile senza sconfinare in stagnanti toni nostalgici. Grazie un abbraccio adriana5
Bel articolo grande voglia di essere li con voi prima o poi ce la faremo.Grande Ennio sei il nostro contatto col mondo del sammer jamboree grazie un abbraccio.
E’ sempre una delizia per gli occhi e per l’anima leggere i fantasmagorici articoli di recensione storicizzazione e narrativa musicale di Ennio Cozzolino. Un vero rock soul man esperto, di musica a 360 gradi , in particolar modo dei fenomeni musicali che dagli anni 40 agli anni 60 ed oltre hanno accompagnato intere generazioni di giovani cresciuti e nati con il rock nel DNA e di cui il migliore rappresentate e portavoce è proprio ENNIO COZZOLINO.
Grande Ennio! Splendida descrizione del festival Summer Jamboree.
Grande Articolo che solo uno che conosce e vive questa musica può scrivere. Bravo Ennio
Grande Ennio! Prima o poi riuscirò a venire con voi a questo spettacolare evento…nel frattempo la tua descrizione mi ha consentito di vivere comunque il Jamboree.
Bellissima e accurata descrizione del mitico Jamboree , che dire ???? Speriamo di poter essere con voi il prossimo anno !!!
Recensione scorrevole e accurata, ricchissima di dettagli! Come per i protagonisti del SJ, anche Ennio meriterebbe una standing ovation!