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16 Novembre 2024

Paolo Spaccamonti & Ramon Moro – Die Puppe 14/11/2024, Zō Centro Culture Contemporanee di Catania


Negli spazi dello Zō Centro Culture Contemporanee di Catania si è tenuta, nell'ambito della rassegna Partiture in collaborazione con il Catania Film Fest, la proiezione della pellicola “Die Puppe” di Ernst Lubitsch del 1919 con la sonorizzazione live di Paolo Spaccamonti (chitarra e synth) e Ramon Moro (tromba e flicorno). Il dualismo tra il ritmo scandito dall'incedere grottesco dei primi piani e delle movenze scomposte degli attori, con il flusso sonoro generato in presa diretta, ha creato una vera e propria esperienza sensoriale. Soprattutto colpisce l'interplay dei due musicisti che hanno immaginato una partitura totalizzante e metafisica che non ha assecondato uno scopo filologico o, peggio, archeologico, bensì ha consegnato al pubblico una nuova chiave di lettura per il film stesso e la realtà storica in cui si colloca. “Die Puppe” è un capolavoro per la sua modernità di visione e linguaggio. In questo senso, Lubitsch ha sapientemente utilizzato il registro della commedia per scagliarsi contro il clero arraffone, la bieca misoginia, oltreché contro una cultura maschilista e patriarcale le cui scorie ancora sono pericolosamente in circolo. Ecco perché la visione di “Die Puppe” ci riguarda e ci interroga sui limiti di un pensiero ontologicamente anacronistico. Spaccamonti e Moro hanno sovrapposto le profondità del loro linguaggio a quello di Lubitsch (così come in precedenza con la sonorizzazione di "Vampyr" di C. T. Dreyer) facendo emergere una semantica oscura che indurisce i profili dei volti, ne spezza i sorrisi facendoli diventare sghembi ghirigori malefici. Il bianco e nero diventa un fondale su cui si consuma una trasformazione esistenziale dei contorni delle cose, mentre il confine di ogni frame si è dilatato a dismisura occupando idealmente lo spazio della sala. Il sostrato sintetico dei suoni, il rincorrersi di loop in continua decostruzione ha reso possibile immaginare una nuova vita per il protagonista Lancelot, nipote del barone Chanterelle, per lo stuolo di automi di Hilarius, così come per Ossi, la finta bambola. Le musiche della sonorizzazione sono destinate a sedimentare solo nella memoria emotiva di coloro che avranno assistito alla visione del film, considerato che non ne è prevista la pubblicazione. Tuttavia Paolo Spaccamonti e Ramon Moro hanno reso possibile la connessione con il versante di una bellezza nascosta, ovvero quello di un'arte che è pronta a diventare vita quando ne abbiamo bisogno.

Giuseppe Rapisarda
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