Peter Perrett Aspettando che il mondo finisca – Italian/English version
I N T R O
Non è stato facile arrivare in fondo a questa intervista con uno degli eroi punk-new wave della nostra giovinezza. Vogliamo ringraziare la sua compagna Zena/Xena per aver fatto pazientemente e costantemente da tramite con un uomo ed artista che a sessant'anni e passa ha i suoi tempi, si prende degli intervalli belli lunghi ed ha qualche problema a concentrarsi. Però a noi tutto sommato è andata bene, mi riferisce Zena: un giornalista americano ha dovuto aspettare quasi un anno per raccogliere le confidenze di Peter Perrett. Le buone notizie sono che nel terzo millennio Perrett è tornato, anche se molto saltuariamente, ad esibirsi da solo e con la sua band, che sta scrivendo delle nuove canzoni, e che ha in programma un nuovo disco, che non sono cose da poco se si pensa a tutti i casini che ha avuto negli ultimi anni. Ma trovate tutto nell'intervista esclusiva che segue. Speriamo sia di vostro gradimento. (P.W.B.)
L'INTERVISTA
Pasquale Wally Boffoli (Distorsioni) - Ciao Peter, quest’anno compi 62 anni. Come stai? Come definiresti la tua vita guardando indietro? Il bilancio è positivo o cosa?
PETER PERRETT- Sopravvivo! Dagli 0 a 29 anni, "positivo". Dai 29 ai 62 anni, direi proprio "cosa ???"
Cosa stai facendo artisticamente e musicalmente in questo momento?
All'inizio di agosto di quest'anno abbiamo suonato al "Felipop" Festival in Galizia, in Spagna. E' stata la prima apparizione live dal "Rebellion Fest" festival a Blackpool qui in in Inghilterra dell'agosto del 2012, che a sua volta è stato uno dei soli due concerti degli Only Ones (più una mia esibizione da solista) dal dicembre del 2009. Faremo 2 concerti a Tokyo all'inizio di novembre. Spero che per allora avremo registrato alcune nuove canzoni. E' confermata la partecipazione ad un festival a Toronto in maggio, e poi stiamo provando a suonare più regolarmente dal vivo, specialmente dopo che sarò riuscito a registrare un nuovo disco (presto, spero!). In futuro la formazione degli Only Ones sarà allargata e fluida.
Come sono stati gli anni trascorsi con gli Only Ones? Li ricordi con piacere?
Gli anni con gli Only Ones sono stati veramente divertenti, specialmente i concerti, che al tempo consideravo la parte più importante. Ora mi rendo conto che sono soltanto dei ricordi lontani per i fortunati che ci hanno potuto vedere e quindi di piccola importanza rispetto al "grande schema delle cose". I dischi rimangono per sempre e riescono a creare immortalità. Sono tutto ciò che rimane come prova di rilevanza artistica. Vorrei aver dato maggiore attenzione alla costruzione di un'eredità per la nostra musica. E' un peccato che ci sia così poco materiale dal vivo disponibile. L'ultimo anno degli Only Ones iniziò ad essere meno divertente, perché iniziai a sentirmi un estraneo nel mio stesso gruppo.
Cosa ricordi degli anni del punk vissuti in Inghilterra? Quanto gli Only Ones erano coinvolti con il punk?
Gli anni del punk per me iniziarono quando io e Zena incontrammo Malcolm e Vivien agli inizi del '74. Vedere l'evoluzione del movimento punk da vicino, da un concetto (nella mente di Malcolm) al mostro culturale che è diventato, è stato molto divertente. I primi concerti dei Sex Pistols furono il culmine artistico del "punk". Vedere una band che suona senza la minima preoccupazione di dare al pubblico quello che si aspetta era esilarante ed anche una fonte di ispirazione. Per parafrasare Malcolm "I Pistols hanno fatto i cattivi anche meglio dei Dolls". Quando hanno iniziato ad avere successo, si è vanificato lo scopo. Il nome "The Only Ones" era una dichiarazione di intenti. Non saremmo mai saltati sul carrozzone che il successo dei Pistols aveva creato. A 14 anni ero mod, a 15 hippy. I movimenti giovanili e la moda esercitano fascino sugli adolescenti.
A 24 anni volevo che The Only Ones fossero diversi il più possibile da tutto ciò che c'era in giro. Non ci consideravano "una punk band" allora perché non sembravamo né suonavamo come il prototipo di una punk band. C'erano dei punti di trasversalità. Io e Zena ci muovevamo negli stesse cerchie sociali dei "padri fondatori del punk" (Vivien portò Siouxsie, Billy Idol ecc... alla nostra prima esibizione in pubblico). Johnny Thunders è venuto al nostro secondo concerto, e presto mi aiutò e diede alla band il sigillo di approvazione definitivo quando sciolse gli Heartbreakers e suonò con me e Kellie nei Living Dead. In più non facevamo parte dell'establishment del rock che il punk aveva per un attimo rovesciato (in Inghilterra), e io ero molto energico e caotico sul palco. Ci trovavamo in una zona di mezzo, e poi il problema di etichettarci sembrò risolto quando qualcuno inventò il termine 'New Wave'.
Da quali artisti rock è stato influenzato il tuo songwriting ed il tuo modo di cantare? Ascoltando i brani degli England’s Glory sembravi già da allora una sorta di clone di Lou Reed!
La maggior parte della musica che preferisco è stata composta tra il 1965 e il 1969. Ero ossessionato da Bob Dylan e in parte anche dai Velvet Underground (Lou Reed). Quando ho iniziato a suonare la chitarra non ho mai imparato a suonare canzoni di altri. Ho iniziato scrivendo canzoni mie. Quando ho iniziato a cantare (negli England's Glory) il mio accento era sporcato con quello americano a causa della musica che ascoltavo. Il mio tono e il mio modo di cantare era simile a quello di Lou Reed, ma alla fine, come molti cantanti, ho scoperto la mia voce.
Gli Only Ones incisero solo tre lavori in studio, ancor oggi tre autentici pilastri del punk-new wave britannico. Quale reputi più riuscito e cosa vi impedì di continuare a lavorare ed incidere?
Ho delle canzoni preferite in tutti e 3 gli album, e "Remains" (una compilation di scarti), ma l'album delle "John Peel Session" è il mio preferito. E' stato registrato su 8 tracce, il che significa che era il suono della band dal vivo. Ho dei rimpianti riguardo al terzo album “Baby’s Got A Gun” perché non parlavo più con il resto della band, e di conseguenza nel disco non ho messo tutto quello che avevo. Per me era troppo doloroso andare in studio. Avrebbe potuto essere molto meglio di come è venuto. Alan ha lasciato. Voleva iniziare una carriera solista, poi anche Kellie se ne è andato e la band si è sciolta. Tutto questo mi ha lasciato molto deluso. Vedere che tutto ciò per cui avevo lavorato si disintegrava al momento del suo picco a causa degli ego gonfiati e di meschine gelosie è stato deprimente, ed ho iniziato a fare uso di eroina tutti i giorni per uccidere il dolore. Poi tutto ha iniziato ad andare male nella mia vita personale e mi ci è voluto troppo tempo per riacquistare la sobrietà. A quel punto era come iniziare daccapo, ma in maniera molto più difficile. Specialmente senza risorse finanziarie.
Le atmosfere di molti brani degli Only Ones suonano ancora oggi molto decadenti. In realtà quali erano le principale tematiche di tuoi testi Peter?
Ho cercato di scrivere dei testi multidimensionali e ambigui in modo che potessero avere significati diversi a seconda delle persone. I temi principali, durante gli anni '70, tendevano a essere basati sulle relazioni umane. Al tempo ho volutamente evitato di scrivere di politica perché sentivo che era già stato fatto prima (particolarmente bene da Dylan) e soprattutto davo per scontato, erroneamente, che avrei predicato ai convertiti. Pensavo che tutte le battaglie erano state combattute negli anni '60 e che le generazioni successive avessero visto la luce. Il Regno Unito nei '70 aveva un governo socialista e in America c'era il loro migliore presidente, Jimmy Carter, ed ero molto ottimista rispetto al futuro. Gli anni '80, Reagan, la Thatcher etc.hanno cambiato tutto questo e ci sono più contenuti politici nelle canzoni che ho scritto durante il periodo "The One" e più recentemente.
A quali sue songs è più affezionato Peter Perrett, e reputa più ispirate?
Mi piacciono quasi tutte le mie canzoni, altrimenti non le avrei scritte! "Qual è la migliore" è una domanda soggettiva. La risposta ovvia è Another Girl, Another Planet.
Chi era più importante tra John Perry, Alan Mair e Mike Kellie per definire musicalmente la musica degli Only Ones?
John Perry, Mike Kellie e Alan Mair, proprio in quest'ordine.
La tua song Another Girl, Another Planet, il vostro più grande successo senza dubbio, è stata per te e gli Only Ones una benedizione o una maledizione?
Pensavo che fosse una maledizione e mi dava fastidio "doverla suonare" perché non mi è mai piaciuto che mi si dicesse cosa fare. Ora lo accetto, il fatto che possa far conoscere alle persone la mia musica e il resto del mio lavoro è una benedizione.
Cosa ricordi e come giudichi oggi il lavoro fatto con gli One nei ’90 ed il tuo unico album solista “Woke Up Sticky” ?
Penso di aver scritto le canzoni migliori nei '90 (specialmente per i testi) anche se Woke Up Sticky, come Baby’s Got A Gun, poteva essere prodotto meglio. Preferisco fare i miei errori. Molti dei primi fan degli Only Ones non sapevano dell'uscita di Woke Up Sticky e "Cultured Palate” prima dei tempi della rivoluzione di Internet.
Che ruolo hanno avuto le droghe nella tua vita e che rapporto hai oggi con loro?
Marginalmente 1970-1977, sempre più regolarmente 1977-1981, completamente 1981-1988, astinenza 1988-1994, occasionalmente 1994-1996, completamente 1997-2008, un po' (fumo, skunk, tabacco) 2008-2011. L'8 Aprile 2011 ho smesso di fumare tutto, per motivi di salute. Siamo degli estranei.
Quali fatti hanno determinato la reunion degli Only Ones all’inizio del terzo millennio?
Nella primavera del 2007, John Perry, Alan Mair e Mike Kellie sono venuti a casa mia e mi hanno chiesto di suonare all'ATP Festival che si sarebbe tenuto in aprile. Mi hanno detto che Warren Ellis (dei Bad Seeds di Nick Cave) stava curando il festival e che aveva specificamente chiesto se potevamo esibirci. Ho detto sì, perché: 1) Ero lusingato che piacessimo a Warren - 2) Mi dispiaceva per loro - 3) Mi volevo liberare di loro così potevo tornare a fumare del crack.
Pensi che la tua arte ed i dischi degli Only Ones abbiano influenzato le rock band delle generazioni successive? Ed in cosa?
Probabilmente più indirettamente che direttamente, attraverso The Smiths, eccetera. Pensavo che la maggior parte delle "rock band della nuova generazione" non fossero nate negli anni '70.
Cosa ascolta oggi Peter Perrett, e cosa pensa del rock attuale inglese ed internazionale?
Ascolto molto gli Strangefruit *. Provano al piano di sopra di casa mia. Sembra che la scena rock contemporanea sia divisa tra "ricchi" e "poveri" così come la società contemporanea. Ci sono quelli che sono sistemati bene e la dieta a base di frequentatori di festival. E ci sono gli altri che lottano per la sopravvivenza. Poi ci sono i pochi altri rimasti a cui non frega un cazzo.
Come si svolge una giornata di Peter Perrett?
Cerco di mantenermi in forma il più possibile. Cerco di provare il più possibile. Ma più spesso sono pigro e guardo la TV. Negli anni passati tendevo a ibernarmi durante gli inverni, perché il freddo è nocivo alla mia salute.
La musica è ancora il tuo maggiore interesse a 62 anni? Ne hai altri?
Probabilmente.
Cosa pensi Peter della felicità? L’hai mai provata? Qual è lo stato d’animo predominante della tua vita?
Ciò che arriva facilmente, facilmente se ne va – “beata l'ignoranza”. Lo stato d’animo predominante della mia vita è l'inquietudine, aspettare che il mondo finisca.
* gli Strangefruit sono la band dei due figli di Peter Perrett: Jamie Perrett (lead guitar) e Peter J. Perrett (bass guitar)
INTERVIEW WITH PETER PERRETT
Pasquale Wally Boffoli (Distorsioni) - Hi Peter, you’ll soon be 62. How’re you doing? How would you describe your life looking back in time? Was it positive or what? Please…
PETER PERRETT - Surviving! … 0-29yrs, “positive”. 29yrs-62yrs, definitely “whaat ???”
What are you actually doing artistically and musically speaking?
Beginning of August 2014 played “Felipop” Festival in Galicia, Spain. First live appearance since “Rebellion Fest” Festival in Blackpool, England August 2012 which was one of only 2 “0nly 0nes” gigs + 1 solo gig since Dec. 2009. Going to do 2 gigs in Tokyo beginning of November. Hoping to record some new songs before then. Have agreed to do a festival in Toronto in May + making tentative plans to start playing live more regurlarly, especially after I’ve managed to record a new album (soon, hopefully!). In future The Only Ones line-up will be expanded and fluid.
What can you tell us about the years with the Only Ones?
The years with The Only Ones were extremely enjoyable, especially gigs, which I considered, at the time, to be most important.(Now I realize that they are only distant memories for the people lucky enough to have seen us + therefore of little importance in the “grand scheme of things”. Recordings last forever and can create immortality. They are all that’s left as proof of artistic relevance. I wish I’d given more attention to “providing a legacy” for our music. It’s a shame there is so little live footage available). The last year of The Only Ones started to become less enjoyable, as I started to feel like an “outsider” in my own group.
What do you remember of the punk years in UK? Were the Only Ones considered a punk band back then?
a) The punk years, for me, began when Zena and I met Malcolm and Vivien in early ’74. Seeing the punk movement evolve, up close, from a concept (in Malcolm’s brain) to the cultural monster it became, was highly entertaining. The Sex Pistols first gigs were the artistic pinnacle of “punk”. To watch a band perform with a total disregard for giving an audience what it wanted was both hilarious and inspirational. To paraphrase Malcolm, “The Pistols were even better at being bad than The Dolls had been”. When they started to get successful it defeated the object.
b) The name “The Only Ones” was a statement of intent. We would never jump on the bandwagon the The Pistols success had created. I had been a mod at 14 and a hippy at 15. Youth movement and fashion appeal to adolescents. At 24, I wanted The Only Ones to be as different from what was around as possible. We weren’t “considered a punk back then” because we didn’t look or sound like the “prototype punk band”. But there were crossover points. Zena and I moved in the same social circles as the “founding fathers of punk” (Vivien brought Siouxsie, Billy Idol etc. to our first public performance) and Johnny Thunders came to our 2nd gig and soon befriended me and Kellie in The Living Dead. Also, we weren’t part of the rock establishment that punk had briefly overthrown (in England) and I was very energetic and chaotic on stage. We were somewhere in-between + the “problem of labeling us” was seemingly solved when someone invented the term “New Wave”.
What are your musical influences? Who was the initial inspiration of your songwriting and singing style? Listening to England’s Glory songs, you seem some sort of Lou Reed dude!
The majority of my favourite music was made c.1965-69. But I was obsessive about Bob Dylan and, to a lesser extent, The Velvet Underground (Lou Reed). When I started playing guitar I never learned how to play other peoples songs. I started writing my own. When I started singing (in England's Glory) I did so (because of what I listened to) with a mid-atlantic accent. My tone and delivery was similar to Lou Reeds but eventually, like most singers, I discovered my own voice.
The Only Ones recorded 3 albums, 3 upstanding English punk rock records. Which one do you regard as best, and why did you stop with the band and quit?
a) I have favourite songs on all 3 albums + “Remains” ( a compilation of left overs) but the “John Peel sessions” album is my favourite. It was recorded on 8-track which meant it was the sound of the band live. I have regrets about the 3rd album “Baby’s Got A Gun” because I wasn’t on speaking terms with the rest of the band and, consequently, I didn’t put everything into it. (I found it too painful to go to the studio). It could have been so much better than it was.
b) Alan quit. He wanted to start a solo career then Kellie quit and the band broke up. I became very disillusioned. Seeing everything I had worked for disintegrating at its peak because of inflated egos and petty jealousy was depressing and I started using heroin on a daily basis to kill the pain. Then everything started going wrong in my personal life and it took much too long to regain my sobriety. By the time I did it was like starting again but much harder. Especially without financial backing.
Some songs of the Only Ones still sound so much decadent today. What was the main theme of your song lyrics, Peter?
I tried to make lyrics multi-dimensioned and ambiguous so that they could have different meaning to different people. The main theme, in the 70’s, tended to be based on human relationships. At the time I purposely avoided writing anything political as i felt it had all been done before (particularly well by Dylan) and, more importantly, i assumed, wrongly, that I would be preaching to the converted. I thought that all the battles had been fought in the 60’s and the coming generations had seen the light. Britain had a socialist government in the late 70’s and America had their greatest ever president, Jimmy Carter, and I was very optimistic about the future. The 80’s, Reagan and Thatcher etc., changed all that and there is more political content in the songs I wrote during “The One” period and more recently.
Which of your songs do you like most, Peter Perrett, and which one you think is the best?
I like nearly all of my songs, I wouldn’t have written them otherwise! “which is the best” is a subjective question. The obvious answer is AGAP.
Who was most important among Joe Perry, Alan Mair and Mike Kellie in defining the Only Ones sound?
John Perry, Mike Kellie and Alan Mair in that order.
Your song Another girl, another planet, the Only Ones biggest success worldwide, has been a curse or a blessing?
I used to think it was a curse and resented “having to play it” as I never liked being told what to do. Now I accept that, if it introduces people to my music and the rest of my work, it has to be a blessing.
What do you remember about the music of the One in the 90s and your only solo album “Woke up sticky” ?
I think I wrote my best songs in the 90’s (especially lyrically) although “Woke Up Sticky”, like Baby’s Got A Gun, could’ve been produced better. I prefer to make my own mistakes. A lot of original fans of The Only Ones weren’t aware of the release of Woke Up Sticky and “Cultured Palate EP” at the time-before the Internet revolution.
How much did drugs affect your life? How do you relate to them today?
Marginally from 1970-1977, increasingly regular from 1977-1981, completely from 1981-1988, abstinence 1988-1994, occasional 1994-1996, completely 1997-2008, slightly (hash, skunk, tobacco) 2008-2011. On April 8th 2011 I stopped smoking anything, for health reasons.
We’re strangers.
What’s the reason why the Only Ones decided to come back playing together in the 3rd millennium?
In spring 2007, John Perry, Alan Mair and Mike Kellie, visited me at my home and asked me to play a gig at the ATP Festival in April 2007. They told me that Warren Ellis (of Nick Cave’s Bad Seeds) was curating the festival and that he had specifically asked if we could perform. Because i was flattered that Warren liked us. I felt sorry for them and i wanted to get rid of them so I could go back to smoking crack, I said YES.
Do you think your music had an influence on the new generation of rock bands?
Probably more indirectly than directly, via The Smiths etc. I would’ve thought most of the “new generation of rock bands” weren’t born in the 70’s.
What music do you listen to today, and what do you think about the actual rock scene in the world?
I listen to “Strangefruit” a lot. They rehearse upstairs in my house!! It looks like today’s rock scene is divided between “the haves” and “the have-nots” much like todays society. There are those who are well established and the staple diet of the festivalgoers. And there are the rest who are struggling to survive. Then there are the very few who don’t give a shit.
How do you spend a typical Peter Perrett’s day today?
Trying to exercise as much as possible. Trying to rehearse music as much as possible. But quite often being lazy and watching T.V. In the past I have tended to hibernate during the winters, as the cold is detrimental to my health.
Is music and rock’n’roll still your main interest or what?
Probably
What do you think about happiness? Which is your predominant mood of your life?
Easy come, easy go – “ignorance is bliss”. Apprehension, waiting for the world to end.
Si ringrazia vivamente Rachele Cinarelli, per il paziente e prezioso lavoro di traduzione
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