Travis WHERE YOU STAND
[Uscita: 20/08/2013]
Chi ha vissuto, sebbene a migliaia di chilometri di distanza, ed apprezzato l’esplosione del brit-pop targato anni 90, ricorderà certamente oltre Oasis, Blur, Suede, Verve e tanti altri, gli scozzesi Travis. Band che influenzò più delle altre gruppi come Keane e soprattutto i famosissimi Coldplay. Dei Travis, molti ricorderanno il loro unico singolo di grandissimo successo Sing, che trainò l'album “The Invisible Band” sulla vetta di varie classifiche europee oltre quella inglese, rendendoli celebri e facendo avvicinare al brit-pop, con le loro melodie morbide, tanta gente. Dopo quel grande successo i Travis non sono più arrivati in cima alle classifiche (non è sempre un male), se non con Closer, senza tuttavia raggiungere la fama di Sing. Gli scozzesi però non si sono mai fermati, attraversando gli anni e producendo la propria musica con fertilità (con etichette indipendenti) e tranquillità, tra alti e bassi, crisi interne al gruppo e personali. "Where you stand" è il loro ottavo album. Disco che arriva dopo una pausa di cinque anni, la più lunga per la band scozzese, durante la quale hanno ricaricato le batterie, trovando nuovamente la voglia e lo spirito di fare musica a pieno ritmo. La prima novità del nuovo lavoro è che non ci sono novità, nel senso che i Travis rimangono legati ad uno stile che li caratterizza fortemente ormai da anni. Questo, almeno nel loro caso, non è un difetto perchè l’ispirazione nei nuovi pezzi si avverte ancora, e comunque lo sperimentalismo, l'intraprendere altre direzioni, non è per forza un obbligo e i Travis non hanno questa esigenza, non l’hanno mai avuta, lo si capisce subito dalla prima traccia del nuovo disco.
Un sound riconoscibilissimo, con la voce sempre delicata di Francis Healy che racconta la vita di ragazzi nel frattempo cresciuti e diventati uomini, raggiungendo una maturità tale per poter vedere la vita da una prospettiva diversa. Sonorità che attingono da un passato sempre presente, in particolare dalle band britanniche (Kinks o Beatles). I testi impegnati degli ultimi album lasciano spazio alla saggezza, alla necessità quasi naturale di prendere la vita con serenità. Evidentemente queste sensazioni riflettono lo stato d'animo attuale dei Travis. C’è ancora spazio per il grigiore, come in Another Guy, ma senza mai esagerare, come sanno fare loro. L’approccio da songwriter è molto forte in tutto il disco e trasuda personalità, molto più di quella di musicisti “nuovi” definiti o autodefinitisi songwriters. In “Where You Stand” il cantautorato è assolutamente normale e non forzato. Ci sono accenni a sonorità trip-hop in New Shoes, ma è solo una breve distrazione, in un disco dall’anima fortemente brit-pop, quello leggero che scivola via senza sussulti non annoiando, da ascoltare in viaggio magari o in momenti di estremo relax. Un disco sincero, come i Travis e pochi altri sanno fare, che trova originalità proprio nel rimanere fedele a quelle sonorità che gli scozzesi hanno contribuito a far diventare di culto. Potenziali pezzi che possono rimanere in mente, con la particolarità di non essere banali, sono i singoli Where You Stand e Moving (che ricorda vagamente Sing); e poi Mother, pezzo che apre l’album (con accenni di synth) e Reminder, in un album che vale la pena di ascoltare interamente.
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