Rose Windows THE SUN DOGS
[Uscita: 25/06/2013]
# CONSIGLIATO DA DISTORSIONI
Esordio fulminante questo dei Rose Windows, formazione di Seattle capitanata dal chitarrista e songwriter Chris Cheveyo. Un mix fascinoso di blues, folk e psichedelia ricco di misticismo e suggestioni orientali. Così si presenta “The Sun Dogs”, opera prima per la band americana, ultima scoperta in casa della seminale Sub Pop Records. La storia ha inizio nell’ autunno del 2010 in una casa del Central District di Seattle, dove Chris Cheveyo, ormai insoddisfatto dal suo precedente progetto post rock, dà vita a una collaborazione tra numerosi musicisti finalizzata a creare un ampio raggio sonoro dove poter far confluire le più svariate suggestioni musicali. Nascono così i Rose Windows, band di sette elementi (Chris Cheveyo - lead guitar, Rabia Qazi – lead vocalist, Richie Rekow – bass/vocals, Nils Petersen – rhythm guitar/vocals, Pat Schowe – drums, David Davila – piano,organ, Veronica Dye – flute), senza contare svariate collaborazioni. Un turbine prorompente di suoni e mood orientaleggiante - anticipato da una meravigliosa copertina in stile Klimt del designer Jeff Kleinsmith, già a lavoro per Nirvana, Low, Mark Lanegan, Mudhoney - si sprigiona con fattezze psichedeliche da “The Sun Dogs” trasportando l’ascoltatore in un viaggio visionario tra musiche persiane e indiane, attraverso testi esoterici e oscuri che narrano di amore, religione, vendette e rivoluzioni. “The Sun Dogs”, prodotto da Randall Dunn, famoso per i suoi precedenti lavori con i SunnO))), e da Boris (Earth, Master Musicians of Bukkake), si presenta come un’ opera dalle molteplici sfumature: un disco equilibrato, potente e dinamico, forte di un fascino etnico e spirituale capace di stregare al primo ascolto. Nell’ iniziale The Sun Dogs I- Spirit Modules sembrano convivere la liquidità dei Pink Floyd di “Wish You Were Here” e il misticismo orientale dei Kaleidoscope di David Lyndley. Native Dreams è una scossa tellurica di ammaliante potenza che scuote nel profondo dell’anima, mentre Heavenly Days cattura a mò di danza dal sapore medievale. In Walkin' with a Woman la voce di Rabia Qazi si esprime in tutto il suo fascino librandosi tra le note di una nenia bluesy oscura. Ancora folk che sembra provenire da un tempo lontano si respira in Season of Serpents, ballata di una grazia ed eleganza da rimanere incantati. This Shroud è una trappola tra sogno e realtà, una cavalcata psichedelica di oltre 9 minuti. The Sun Dogs II- Coda è il finale perfetto che sembra tirare le somme e mettere insieme tutte le componenti di un disco dal forte sapore retrò, caratterizzato nei suoi 50 minuti da un alto tasso di atmosfere-suggestioni inedite, un arcobaleno musicale di accecante bellezza.
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