Unkle THE ROAD Pt.1
[Uscita: 18/08/2017]
Inghilterra
Sono trascorsi sette anni da “Where Did the Night Fall” e James Lavelle - ultimo 'highlander' della seminale crew che a metà anni novanta contribuì allo sdoganamento del trip-hop e del down beat, fondatore nel 1992 di una sua etichetta, la Mo' Wax - si riappropria del moniker Unkle e torna in pista con il concept “The Road Pt.1”. Tratta ispirazione dall'esperienza di curatore dello storico Festival Meltdown di Southbank nell'edizione 2014, il musicista-produttore di Oxford ha radunato alla propria corte un vero e proprio collettivo artistico per concretizzare un inedito progetto imperniato sull'esistenza quotidiana e il suo perpetuo incedere tra passato e futuro. Alla nutrita schiera di 'featuring' presenti nel disco sono ascritti Mark Lanegan (Screaming Trees/QotSA), ESKA, Elliot Power, il poeta-musicista Keaton Henson, Liela Moss (The Duke Spirit), Mïnk, Dhani Harrison (figlio del compianto beatle George), Steven Young, Andrew Innes (Primal Scream) ed i batteristi Beck Justin Stanley e John Theodore (QotSA).
Anticipato dai ben quattro singoli apri-pista “The Road Pt.1” - registrato tra Londra e Los Angeles - è articolato in cinque item dalle sonorità estremamente variegate. Non solo quindi echi electro-dance (Arm's Lenght e Sunrise) ma grintose aperture di chiaro stampo rock (No Where to Run-Bandits e The Road) e richiami a suggestivi lirismi in atmosfere ovattate (Farewell, Stole Enough, Sonata e la tormentata cantilena Sick Lullaby interpretata da Henson). D'impatto assoluto Looking For The Rain, griffata dalla rauca timbrica di Lanegan e Cowboys Or Indians, abile fusione di melodie folk-ballad e pulsazioni sintetiche. Distribuito in versione vinilica colorata e corredato di un booklet di trentasei pagine contenente opere di illuministi contemporanei, “The Road Pt.1” si rivela un disco estremamente curato e godibile seppur frammentario nel suo sviluppo. La talentuosa e variegata line-up al seguito innalza il potenziale espressivo della velleitaria proposta; James Lavelle (foto a destra), dal canto suo, si conferma figura di prim'ordine dell'electro-sound d'oltremanica (e non si dimentichino neppure le ottime esperienze nel settore colonne sonore) rispolverando un importante trademark, da sempre sinonimo di avanguardia e ricerca. Una geniale creatività mai assopita.
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