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23 Luglio 2024 ,

Lunophone Surroundings

2024 - AltRock Records
[Uscita: 24/06/2024]

I Lunophone sono un progetto che vede insieme il siciliano Dario D’Alessandro degli ottimi Homunculus Res e l’americano James Strain degli altrettanto meritevoli Rascal Reporters, dodici brani in scaletta per poco più di quaranta minuti, i dispari composti da D’Alessandro, che canta ed è autore di tutti i testi oltre che dell’artwork, e i pari da Strain, entrambi si cimentano in numerosi strumenti e hanno curato gli arrangiamenti, ognuno ha suonato nella propria abitazione, Palermo per Dario e l’Irlanda per James, quindi il tutto è nato grazie a un un fitto scambio di file, mentre l’americano si è poi occupato del missaggio e del mastering. Chi conosce i dischi delle loro band può farsi un’idea del lavoro che ha di fronte, una musica in cui le sonorità eteree e patafisiche che mischiavano rock, jazz, folk, progressive che furono dei gruppi canterburiani, sono le principali fonti di ispirazione che il duo elabora in modo creativo e personale. L’album si apre con Lunaria, due minuti che ci introducono all’universo bizzarro e ovviamente lunatico che pervaderà tutto “Surroundings”, segue Cioch Charraige che si abbandona a una dimensione sognante, ma la cosa che più colpisce e conquista sin da questi primi brani è la sensazione di felicità creativa, di divertimento nel suonare che è molto e piacevolmente contagiosa. La canzoni scorrono via con naturale leggerezza, malgrado i continui cambi di tempi e ritmo e il gran numero di strumenti utilizzati, questo anche laddove si intraprendono strade più sconnesse e audaci come nella multiforme e movimentata Dalbhdha o nel jazz rock muscolare di Ametista, altrove come in Uchtog Mhollithe si sentono gli echi degli Stereolab. La splendida Miglior vita ci dà l’occasione di parlare dei testi di D’Alessandro che ben si adattano a musiche così variegate e bizzarre, qui per esempio si parla di meloni, si allude?, che stanno per marcire, altrove di brevi fughe dal caos cittadino per poi tornare sul divano a vedere un film di Joe D’Amato o di improbabili zuppe o di semplici elenchi di pittori, il tutto con uno spiccato senso dell’ironia e consapevolezza della follia pericolosa in cui il nostro mondo sta affondando. “Surroundings” si presenta come una vera avventura musicale, un ascolto ricco e seducente che rivelerà ogni volta nuove sfumature e sorprese, gli arrangiamenti e il missaggio sono molto ben studiati per rendere al meglio i suoni dei vari strumenti e per valorizzare la capacità di costruire melodie non convenzionali e oblique.

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

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