Suicidal Tendencies STILL CYCO PUNK AFTER ALL THESE YEARS
[Uscita: 07/09/2018]
Stati Uniti
Nel 1993 i Suicidal Tendencies, band hardcore-punk, pubblicarono l’album “Still Cyco After All These Yeard”, e dopo la bellezza di 25 anni il sodalizio californiano capitanato da Mike Muir (Cyco Miko per gli amici) vuole dimostrare, a se stesso innanzitutto, di esserci ancora, più vivo che mai. Ecco, quindi, che come un coniglio dal cilindro i ST estraggono “Still Cyco Punk After All These Years”, un disco che è a metà fra la rievocazione e la ristampa vera e propria, prodotta in casa dalla Suicidal Records. Non però del disco madre, bensì dell’esordio solista di Cyco Miko “Lost My Brain! (Once Again)”, datato 1995. Un tentativo con cui Muir da una parte intende rimarcare l’influenza hardcore punk (ben presente già nel titolo) sua e della band, dall’altra dà il benvenuto ufficiale nella line-up (composta inoltre da Dean Pleasants alla chitarra e Ra Diaz al basso) a Dave Lombardo, batterista che negli ambienti metal è una specie di guru.
Nel complesso questo disco non dice granché di nuovo rispetto a quello che già sapevamo dei ST e del loro leader. I pezzi sono veloci e incalzanti, e il riconoscibilissimo tocco delle bacchette di Lombardo sulle pelli contribuisce a dare ancora maggior vigore a pezzi storici quali i vari I Love Destruction, F.U.B.A.R, I Lost My Brain…Once Again, It’s Always Something e Nothin’ To Lose. In questa nuova impresa di Cyco Miko compare un unico brano inedito, Sippin’ from the Insanitea, su cui vale la pena soffermarsi un po’ di più, dal momento che i travolgenti groove di basso e batteria, le chitarre affilate e la voce pungente di Miko testimoniano che, pur dopo 35 lunghi anni di attività, la vera verve della band è rimasta pressoché intatta, a beneficio dei tanti fan in giro per il globo. Si tratta, in definitiva, di un disco buono, anche se non strappa applausi a scena aperta. Un utile memento di come i ST erano e come tutti vorrebbero che fossero ancora (sempre con l’immancabile bandana stretta sulla fronte), nonostante la carta d’identità un po’ ingiallita e gli infiniti cambi di formazione.
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