The Durutti Column SHORT STORIES FOR PAULINE
[Uscita: 24/09/2012]
# Consigliatissimo da DISTORSIONI
Nobile operazione quella della Darla Records, resuscitare dopo quasi trent’anni un album perduto del chitarrista-pianista-compositore mancuniano Vini Reilly alias The Durutti Column, quattordici brani registrati in origine nel 1983 in quel di Brussels per la Factory Benelux: già, la Factory di Tony Wilson from Manchester, una delle etichette più carismatiche in aperta concorrenza artistica con la capitale Londra in quegli eighties britannici così fantasmagorici. In questo caso appare indispensabile – non me ne vogliano i lettori più refrattari alle note storiche ed alle didascalie - narrare alcuni fatti per capire le motivazioni di questa uscita, solo 1000 copie in vinile in tutto il mondo, in CD e digitale: “Short Stories For Pauline” sarebbe stato il quarto capitolo della discografia dell’ineffabile introverso artista di Manchester, inventore in perfetta solitudine, in piena esplosione punk-new wave ‘80, di un suono chitarristico gentile, sottile, arricchito da un paradigmatico discreto effetto flanger, le cui primissime tre tracce sono reperibili (insieme a Blurt, Kevin Hewick, The Royal Family & The Poor) in quel singolare manifesto del 1980 della variegata scena mancuniana che è “A Factory Quartet”.
Come scrive a ragione su Distorsioni Ricardo Martillos nella sua recensione dell’ultimo documento sonoro in ordine cronologico dei Durutti Column, “Chronicle” (30 Aprile 2011, Kookie Records), Vini Reilly è “uno dei più sottostimati personaggi della scena musicale d'Albione” seguito ancor oggi da “fedeli anche se non numerosi estimatori”. Torniamo a quel fatidico 1983: Vini Reilly incide Duet, uno stupendo brano neoclassico in compagnia della viola di Blaine L. Reininger degli americani Tuxedo Moon, primo di una serie di brani di un work in progress che si sarebbe intitolato “Short Stories For Pauline”. Ma il boss della Factory Tony Wilson (anche manager di Reilly) vanifica il tutto e convince Reilly a comporre un altro album, “Without Mercy” (Factory, 1984), che avrebbe esteso e dilatato le atmosfere di Duet. Ed ecco recuperati i nastri di quel perduto quarto album dei Durutti Column, per la prima volta nella loro integrità, alcuni brani erano comparsi individualmente in parecchie compilations, tra cui l’”Hommage à Marguerite Duras” della Crépuscule: siamo alle prese con quattordici preziose testimonianze del carismatico estro melodico di Vini Reilly, con l’apporto episodico ma cruciale della fascinosa viola di Blaine L. Reininger (Duet, College) ed i contributi alla batteria di Alain Lefebvre e all’arpa di Anne van den Troost (A Room in Southport).
“Short Stories For Pauline” è lavoro dall’intenso profumo ambient (come molte produzioni di Durutti Column) che si fa apprezzare, oltre che per il consueto delicato impressionismo espressivo di Reilly al piano (At first sight, Duet, Invitations) e chitarristico (Model, Journeys by Vespa, Take some time out), per differenti piani sonori ed azzeccate, atmosferiche variazioni strumentali: bizzarre percussioni (Journeys by Vespa, Mirror A, A Silence Journeys), i sassofoni di Cocktail e Telephone Call, trombe minimali (Destroy, She Said, Cocktail) ed in bella evidenza (Mirror B), la leggiadra arpa di Anne van den Troost in A Room in Southport. Infine sporadici discreti vocalismi, di Vini (Take Some Time Out, A Silence Journeys) e femminili (Mirror A). L’edizione in cd del disco prevede anche un bonus disc con 10 tracce registrate live a Brussels il 13 Agosto 1981 ed un’intervista radiofonica a Vini Reilly. Pauline non ce ne vorrà se ci consideriamo un pò anche noi gli eletti beneficiari di queste magiche piccole storie di Vini Reilly, riportate come per incanto a nuova splendida vita!
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