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13 Agosto 2024 ,

NichelOdeon & Borda Quigyat

2024 - Snowdonia Dischi
[Uscita: 25/04/2024]

Di Claudio Milano e del suo proteiforme talento musical-teatrale abbiamo scritto ampiamente su queste pagine, cui vi rimandiamo. Voce ai limiti del sovrumano, Claudio ha rappresentato e rappresenta, da alcuni lustri, l’eccellenza della musica sperimentale italiana ed internazionale, già con i NichelOdeon, suo progetto principale, poi con InSonar, Radiata5, oltre a miriadi di collaborazioni con i più importanti e talentuosi esponenti dell’avanguardia sonora. Il suo spettro creativo spazia dal progressive al jazz sperimentale, dal recitar cantando al rock più obliquo, dalla canzone d’autore alla pièce teatrale. Sempre al centro del proscenio, la sua voce eclettica, camaleontica, ora graffiante ora impregnata di una rara, crepuscolare melodia, rappresenta il suo punto di forza, l’asse attorno a cui ruota l’intera impalcatura sonora. Con la sua sigla primigenia, NichelOdeon, e la collaborazione di Teo Ravelli, in arte Borda, artista di estrazione elettronica, vede la luce, per i tipi della meritoria Snowdonia Dischi, questo elaborato musicale dal titolo “Quigyat”. Concepito a guisa di un recital nell’ambito del progetto A.N.F.O.R.E. e in parte registrato a Stradella, Pavia, “Quigyat” riecheggia lo specimen dei lavori quintessenziali di Claudio: monologhi intervallati da squarci musicali imbevuti di progressive, versi spalmati come materia argentea sopra il tessuto armonico di cieli vespertini dalla luce glauca. Brani improntati concettualmente alla rappresentazione delle guerre come male assoluto ed elementi di deumanizzazione per antonomasia. Come nell’inaugurale Quigyat (Little Symphony For Frozen Soldiers), dove sopra una linea argentina di piano, la voce trasognata di Milano attinge a vette liriche inaudite, prima che venature di progressive si prendano la scena, insieme a scorci di mera sperimentazione sonora. La seconda traccia, Alla Statua Dei Martiri Di Gorla (Requiem In Defense Of Children’s Rights), si snoda con la melanconia di una nenia funebre, dai toni quieti ma cupi, sotto cui tralucono rivi di liquida brina, con la voce di Claudio che assume il soffio poetico delle cose che declinano. Una intensa e personalissima cover di un brano del grande Astor Piazzolla, Lòs Pájaros Perdidos precede, poi, una versione pregnante di Malamore E La Luna, brano contemplato nell’album “NO” dei NichelOdeon”, e il sigillo finale di Ciò Che Rimane, uno dei brani più belli e poetici dell’intera produzione di Claudio, anch’esso racchiuso, come una perla nelle valve oscure della notte, in un precedente album dei NichelOdeon, “Il Gioco Del Silenzio”. Possiamo affermare, senza tema di smentita, che l’arte di Claudio Milano, in qualsivoglia forma essa si esplichi, rimane sempre di alto livello, come proveniente da ignoti Iperurani.

Voto: 8/10
Rocco Sapuppo (Direttore Editoriale)

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