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7 Ottobre 2024

Godspeed You! Black Emperor NO TITLE AS OF 13 FEBRUARY 2024 28,340 DEAD

2024 - Constellation Records
[Uscita: 04/10/2024]

Il presente non esiste, così come non esiste il passato. Il tempo dell'uomo si consuma solo nel futuro, in quella spinta continua ad una trasformazione che può diventare rinascita o declino. La distopia appartiene già a questi giorni, li possiede come il diavolo desidera ardentemente l'anima di qualcuno e lo convince ad uccidere per avere l'immortalità. La musica dei Godspeed You! Black Emperor ci parla come nessun altro di responsabilità verso gli altri, i più deboli, ovvero i popoli che sperimentano sulla propria pelle le scelte della politica e della egemonia militare – capitalistica. Mutuando il pensiero del filosofo di origini ebraiche Emmanuel Lévinas, ognuno di noi è responsabile verso L'Altro, prima ancora del suo arrivo. Può dirsi una sorta di messianicità civile, ovvero l'attesa che ci venga incontro un Altro a cui dobbiamo rendere conto e che non è Dio. In questo senso, da sempre i GY!BE raccontano di città distrutte sotto le cui macerie viene soffocata l'empatia verso la sofferenza, così come il nuovo “NO TITLE AS OF 13 FEBRUARY 2024 28,340 DEAD” nel cui non-titolo viene riportata la contabilità dei morti palestinesi a seguito della rappresaglia israeliana in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno. Si ha la sensazione del ritorno ad un suono primordiale in cui trovare l'elettricità e le sospensioni di “Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven”, piuttosto che la pesantezza delle stratificazioni presenti nel binomio “Alleluja! Don't Bend! Ascend!” / “Asunder, Sweet And Other Distress” o la bucolica marzialità di “G_d's Pee AT STATE'S END!”. Già dai primi secondi dell'opener SUN IS A HOLE SUN IS VAPOURS si riconosce la chitarra tremolante e satura di Manuel Efrim Menuch disegnare ghirigori come tatuaggi su un cielo sfregiato. La successiva BABYS IN A THUNDERCLOUD è già il primo capolavoro dell'album: poco più di tredici minuti di materia vibrante, uno sviluppo tridimensionale di scenari desolati che si avviluppano all'interno di uno stato emotivo fatto di declivi in cui si sente l'aria gelida tremare nelle anse di ascese catartiche. RAINDROPS CAST IN LEAD è un'aurora boreale con screziature di fuoco che si spande come olio bollente divorando gradualmente la terra. Lo speech di Michele Fiedler Fuentes recita versi toccanti: «Innocents and childrеn and the tiny bodies that laughed, and will sleep forever / And never saw the beauty of the sunrise». La breve lacerazione ambient per droni e archi di BROKEN SPIRES AT DEAD KAPITAL si salda alla successiva PALE SPECTATOR TAKE PHOTOGRAPHS, incredibile monolite fatto di oscurità avvolgente con le chitarre che sembrano il sibilo di missili traccianti. Siamo  al centro di un climax pari ad un rituale ipnotico che si avviluppa come la stretta di un boa. In chiusura GREY RUBBLE – GREEN SHOOTS, prima klezmer post apocalittico, dopo antica preghiera per invocare una pioggia che lavi il sangue e pulisca le case dalla morte. “NO TITLE AS OF 13 FEBRUARY 2024 28,340 DEAD” è un disco di una intensità sovrastante, di una attualità che mette i brividi e totalmente immersivo in quelle esistenze che fingiamo di non vedere mentre vengono calpestate ogni giorno sotto i nostri occhi.

Voto: 9/10
Giuseppe Rapisarda

 


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