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21 Ottobre 2024 ,

Mamman Sani & Tropikal Camel Nijerusalem

2024 - Batov Records
[Uscita: 20/09/2024]

Mamman Sani Abdullaye, ormai 73enne, è stato il capostipite della musica elettronica in Niger, registrando le sue prime tracce col synth nel 1978, famoso in patria, tanto da comporre il nuovo inno nazionale del Paese, ha conosciuto la fama internazionale grazie all’etichetta di Portland Sahel Sounds che ha distribuito un suo disco nel 2013. Tropikal Camel, nome d’arte di Rocky B, Assayag, si è fatto le ossa come dj e mc nella scena della natia Gerusalemme per poi trasferirsi definitivamente a Berlino. L’incontro fra i due è avvenuto casualmente in Uganda al festival Nyege Nyege organizzato dall’omonima etichetta. La collaborazione fra i due è avvenuta durante due settimane in studio durante le quali si è andato perfezionando l’incontro fra l’elettronica vintage del nigeriano e la passione ritmica e per i suoni arabi e nordafricani del berlinese, che ha smussato i tratti duri e dark del suo stile a favore dell’ampia luminosità che Samman dà ai suoi synth. Il disco si apre con la caracollante cadenza ritmica di Nomadic, con la circolarità tipica della musica tuareg il brano ci trasporta sulle piste carovaniere delle popolazioni nomadi, la successiva Sultan Umnaru's Trip inizia col ritmo impresso dalla drum machine, mentre lo scintillante organo crea melodie ispirate al folk tradizionale del Sahel su linee di basso energiche. Le percussioni tribali e un flauto dal forte impatto onirico disegnano miraggi sonori ispirati alla vita e alla cultura nomade in Touareg Spaceship, titolo quanto mai evocativo così come quello di Fulani UFO ispirato alla cultura della tribù dei Fulani, ma arricchito da un profondo e ipnotico suono del gimbri, strumento della tradizione gnawa del Marocco, che gli conferisce un sapore nordafricano. Sonray Wedding Song pur essendo una canzone per una festa di nozze, ha toni più intimi e raccolti che festaioli, mentre Venusian Lady è stata scritta e interpretata da Mamman Sani, nel suo tono lirico e ispirato è un inno all’amore e alla fratellanza fra gli uomini, mentre la splendida Toil, Sweat & Sun è un avvolgente e travolgente brano afro futurista dove ritmi battenti, accordi di synth brevi e ipnotici e campionamenti di percussioni e voci creano un’atmosfera dinamica, palpitante e allegra. A chiusura una versione dub di Nomadic. “Nijerusalem” è un esperimento riuscito di fondere due modi di intendere l’elettronica apparentemente opposti, ma che trova l’intesa sia nell’apertura mentale che nella voglia di sperimentare dei due musicisti, sia in fondo nella comune esperienza di provenire da zone che sono state tormentate dalla guerra e dall’insicurezza, la loro è una musica che ha dei momenti di malinconia, ma anche di serenità e di gioia, viste più come un’aspirazione che non come una realtà.

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

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