Peel Dream Magazine MODERN META PHYSIC
[Uscita: 05/10/2018]
Stati Uniti #consigliatodadistorsioni
Peel Dream Magazine (il riferimento a John Peel, leggendario dj e talent scout della BBC è del tutto voluto) è il progetto del musicista newyorchese Joe Stevens, che inizia a suonare negli anni ’90, periodo fondamentale per definire le sue influenze musicali. “Modern Meta Physic” è il lavoro di debutto di Peel Dream Magazine, che alterna climax psichedelici alla Stone Roses, suoni pop lo-fi che ricordano i primi Stereolab, fino ad un più contemporaneo hypno groove in stile Tame Impala. Qi Velocity ha una chitarra lenta incrociata a sonorità elettroniche e costanti che penetrano sotto pelle; un’atmosfera simile si percepisce in Art Today in cui la voce arriva sussurrata, scandita dai synth. Wood Paneling trasporta su un altro pianeta, con rumori, voci scollegate e uno zapping TV: frasi di un notiziario, pubblicità, film che fanno da sfondo a una tastiera ipnotica. Due To Advances in Modern Tourism è ritmicamente più incalzante, contornata ancora una volta da un groviglio di tastiere.
Il tappeto sonoro delle chitarre e il ritmo insistente ma vellutato di Interiors catapulta nella Scozia fine ’80 dei migliori Jesus and Mary Chain. Il mood del disco cambia di nuovo in Upper Body Calaesthetics: suono arabeggiante, quasi tribale, accompagnato da una voce che arriva come un mormorio. Ancora rumori disturbano la strumentale finale Don't Pick Up Slackers con in sottofondo un’ipotetica telefonata. Un disco scorrevole, intrigante, per certi versi accostabile all'affascinante pianeta hypnagogig-pop di un Ariel Pink, giocato molto su morbide atmosfere crepuscolari e dream-pop (Fires, Due To Advances in Modern Tourism), e spesso sul conflitto tra una moderna alienazione mediatica e seducenti tonalità vocali da crooner.
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