Zeni Geva & Steve Albini MAXIMUM IMPLOSION
[Uscita: 24/09/2018]
Stati Uniti-Giappone
K.K. Null è uno dei grandi nichilisti del rock. La sua creatura, Zeni Geva, uno degli avamposti estremi della musica per chitarra nei territori del disperato rumore. Il sound esagerato, sanguinolento: stanno all'industrial ed allo stoner occidentale di Swans e Kyuss come i film di Takashi Miike stanno a quelli di David Fincher. Ed ecco che l’incontro fortunato con Steve Albini potè aiutarli, in parte, a svincolarsi da quel DIY nipponico che li avrebbe relegati nell’eterno oscuro, per noi ascoltatori-consumatori dell’altra parte del mondo. L’anno era il 1993, gli album “Nai-Ha” e il live “All Right, You Little Bastards!” (registrato nel 1992): la Cold Spring li riunisce in un doppio CD che comprende anche due tracce dal raro 12 pollici “Superunit”. Per la band, Albini aveva già prodotto il durissimo e più celebre ‘Total Castration’: qui riprende quel filo e compare anche in qualche cameo vocale e strumentale.
La sua fu una mano leggera: il mastodontico monolite di Null era del resto inespugnabile. Almeno il sound e la forma si fanno appena più nitidi, meno barbari, più disposti alla sovraincisione e all'accenno di armonia (accenno, sia chiaro). Il contenuto rimane una sinfonia di metallo ed altiforni. Il “Koksofen” di Caspar Brötzmann unito al marciare distopico dei Godflesh ed alla velocità spiazzante del math metal. Tutto bene? Sì, ma i migliori Zeni Geva restano quelli liberi e sciolti delle piccole pubblicazioni, del DIY selvaggio degli esordi: “How To Kill”, “Live On Suicide” e “Maximum Money Monster”. E certo anche il già citato “Total Castration”, il vero incontro scontro tra Null e Albini. “MaximumImplosion” giunge comunque propizio, come buona partenza per chi volesse addentrarsi in questo regno di terrore e pessimismo, fatto di bruta violenza e chitarra patibolare.
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