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5 Gennaio 2016 , ,

Bersarin Quartett III

2015 - Denovali Records
[Uscita: 06/10/2015]

Germania

 

BersarinQuartett_III_300pxBersarin Quartett è il progetto solista di Thomas Bücker. I primi due album, “Bersarin Quartett” (2008) e “II” (2012), sono stati caratterizzati da una forza estetica impressionante: un vero e proprio elogio degli oggetti minimi e frammentari, dei mondi immaginari e dei luoghi possibili, dei linguaggi inverosimili e dei codici da decifrare. Un approccio al suono che può esprimersi nel motto: “la forma segue la funzione (cfr. l’intervista a Thomas Bücker per Distorsioni linkata qui in calce). E’ sempre stata forte la propensione del musicista tedesco per le verità incerte e per le situazioni complesse in cui non è facile distinguere l’utopia dal fallimento, come poteva esserla la figura del controverso generale sovietico Nikolai Bersarin, primo Soviet Stadtkomandant della Berlino occupata. In questo terzo album Thomas Bücker sembra voler limitare i giochi intellettuali e le finzioni borgesiane per costruire un mondo sonoro più verosimile e omogeneo. Le atmosfere appaiono più cupe e grigie, rese probabilmente tali da un eccesso di controllo e da una mania di perfezionismo.

 

La melanconia “è l'unica emozione, nel vasto spettro degli stati d'animo umani, che si può sopportare per sempre”. Ed è questo il sentimento che più degli altri emerge nei oltre cinquanta minuti di questo “III”, caratterizzato da elettronica IDM, neo-classicismo e tonnellate di campionamenti. Atmosfere malinconiche ma allo stesso tempo rassicuranti berpervadono l’iniziale Verflossen ist das Gold der Tage, mentre brani come Staub und Sterne e Die Nächte Sind Erfüllt Von Maskenfesten riprendono molte delle lezioni dei canadesi Boards of Canada. Alcune composizioni si aprono maggiormente alla luce come Hinter uns die Wirklichkeit e la splendida Jeder Gedanke umsonst gedacht, mentre altre insistono su rappresentazioni più sfocate e introspettive come nel caso di Bedingungslos, Umschlungen von Milliarden, Es ist alles schon gesagt, non distanti dai canoni codificati ultimamente da Tim Hecker. Passaggi orchestrali impreziosiscono Sanft verblassen die Geschichten, mentre la voce di Clara Hill compare completamente trasfigurata nel brano Welche Welt. La conclusiva Ist es das was Du willst accentua l’idea di un mondo governato da un’infinità di linguaggi che non può che condurre alla completa incomunicabilità. Un album che, probabilmente per le troppe aspettative delude le attese, ma che in ogni caso riserva alcuni brani tra i migliori mai realizzati da musicista tedesco.

Voto: 6.5/10
Felice Marotta

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