Pearl Jam Gigaton
[Uscita: 27/03/2020]
Eddie Vedder e colleghi sono gli ultimi generazionali che sono sopravvissuti alla parabola autodistruttiva del grunge. Dopo trent'anni di carriera c'è chi fa il salto nel vuoto tentando di approcciarsi alla new wave, mentre c'è chi rimane saldamente legato al passato. I Pearl Jam pubblicano "Gigaton" e fanno un favore ai conservatori, eludendo i timori di un album troppo rivolto ai nuovi generi e alla nuova musica del secondo millennio. A sette anni da "Lightning Bolt" pretendere che la band, comunque, sia rimasta nello stesso modo sarebbe utopico. Ecco come si presentano quindi i Pearl Jam: ancora una volta cresciuti, evoluti, ma sempre rock.
Eddie Vedder si presenta coraggioso e in protesta, i testi che ci regala in questi tempi sghembi e difficili sono più importanti di quanto non sembri. Da una parte c'è una lamentela nei confronti della prima istituzione, Trump, che lui stesso definisce "una tragedia di errori", a cui cerca una soluzione, un viaggio verso un luogo lontano dalle sue decisioni in Quick Escape. In Seven O'Clock racconta di Crazy Horse e Toro Seduto, due capi dei nativi americani che si ribellarono al colonialismo americano, definendo successivamente il capo del governo attuale 'Sitting Bullshit' (Stronzata Seduta). In secondo luogo, abbiamo Gigaton come canto alla speranza e alla perseveranza, Superblood Wolfmoon ne è il primo esempio, in cui si canta di insistere e resistere in tempi difficili. Leggendo il testo di Dance Of The Clairvoyants, che è stato anche il singolo di lancio, sembra che Eddie Vedder l'abbia scritto guardando il mondo com'è esattamente in questi giorni: impaurito, rinchiuso ma speranzoso che il futuro (speriamo) prossimo abbia con sé la soluzione. In tutto questo è necessario sottolineare che non è un album che segue sempre la stessa linea, non abbiamo sempre lo stesso rock incalzante e grezzo. In Come Then Goes Eddie Vedder canta di un amico che così com'è arrivato, se n'è andato, che ci porta facilmente a pensare al recentemente scomparso Chris Cornell, leader dei Soundgarden e Audioslave, nonché caro amico del cantante. L'album si chiude con River Cross, che è una splendida conclusione, in cui la band ci invita a condividere la nostra luce, che sarà collettivamente d'aiuto a non rimanere fermi e a sopravvivere. "Gigaton" è così un inno all'insoddisfazione e al coraggio, probabilmente i Pearl Jam hanno più rabbia che mai ma non la suonano nello stesso modo di sempre, adattandosi a tempi e contesti nuovi, non lasciando tuttavia spazi alla noia e alla monotonia.
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