Eyehategod EYEHATEGOD
[Uscita: 27/05/2014]
USA
Sono passati quattordici anni dall’ultimo disco degli Eyehategod. In questo lungo periodo il cantante Mike Williams ha avuto grossi problemi dovuti all’abuso di droghe ed il batterista storico Joey LaCaze purtroppo è deceduto poco dopo la registrazione del nuovo lavoro. Eppure il sound fangoso ed allo stesso tempo potente della band di New Orleans, sembra non averne risentito nonostante le brutte vicissitudini, anzi pare averne tratto ispirazione. Dal punto di vista musicale l’influenza dell’hardcore anni 80 soprattutto di scuola Black Flag (My War) è molto marcata, ancora più che in passato, del resto anche la voce di Mike Williams si presta molto al genere. Esempi lampanti sono Trying To Crack The Hard Dollar, Parish Motel Sickness , Nobody Told Me, The Age Of Bootcamp e soprattutto la noise e lacerante Flags And Cities Bound, dove a “cantarla” è un mix tra l’ugola di annata di Henry Rollins e quella di Zach De La Rocha.
L’hardcore tirato di vecchia scuola invece alla Discharge fa capolino in brani come la velocissima ed iniziale Agitation! Propaganda, che poi rallenta nel finale fino ad arrivare su territori tipici dello sludge; così come Framed To The Wall, dove la struttura è molto simile. Il blues malato, palustre e distorto che ha sempre caratterizzato il loro suono lo si ritrova comunque in Worthless Rescue, Quitter’s Offensive che potrebbe benissimo far parte di un disco della band dell’amico fraterno Phil Anselmo, e nella sabbathiana Robitussin And Rejection. Da menzionare anche il primo singolo estratto dal full lenght, la bellissima e d’impatto Medicine Noose. Insomma tutti gli ingredienti distintivi della band sono presenti in questo album, che non facciamo fatica ad annoverare tra gli episodi migliori di una più che ventennale e degna di nota carriera musicale.
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