Holly Golightly DO THE GET ALONG
[Uscita: 16/11/2018]
Stati Uniti #consigliatodadistorsioni
In vent’anni e più di carriera, una ragazza terribile come Holly Golightly ha saputo costruirsi una coerente immagine di piccola icona di un culto ristretto ma ben selezionato (Jim Jarmusch e Jack White tra gli altri) ed arriva oggi al traguardo dell’undicesimo album solista, a tre anni dal precedente “Slowtown Now!”. Non che nel mezzo l’indaffaratissima cantante non si sia data da fare: un live a proprio nome oltre a due uscite coi Brokeoffs. Questo ultimo “Do The Get Along” conferma tutta quella affiatata band già apprezzata nel lavoro precedente: di nuovo un album fresco e ironicamente antieroico come vuole la protagonista, che si inserisce nel consueto canovaccio sonoro di Holly ed è un percorso nel garage rock più pungente e mercuriale.
Come fosse un bootleg dei primi show al Fillmore West di Big Brother o Quicksilver, le chitarre di Deegan e Burgess disegnano dialoghi che affondano nel blues quanto nel rock ‘n’ roll della British Invasion e nel surf più deviato: una linea musicale acuta, distorta e sbilenca come dopo il primo joint, ma sempre semplice semplice, quasi minimale. Un sound ancora più “live” del solito, senza ritocchi, trucchi o sovraincisioni; e poi la presenza, qui piuttosto subdola, ma sempre sorridente di Holly, la cui voce nasale striscia allusiva sul bel groove imbastito dal suo gruppo. Insomma, il personale “Nuggets” di Golightly avrà già detto tutto quanto aveva da dire, ma evidentemente non passa ancora di moda; e quel brio, quel colore acidulo e quel sornione understatement che trasuda integrità alternativa da ogni poro Holly dimostra di conoscerli assai bene ed applicarli ad una formula che ha il suo fascino nell’essere dichiaratamente retromaniaca.
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