DelendaNoia ODI ET AMO
[Uscita: 16/10/2015]
#consigliatodadistorsioni
Provengono da Reggio Emilia (anche se in realtà l'origine del duo in questione è sarda) i sintetici e decadenti suoni del secondo progetto targato DelendaNoia intitolato “Odi et amo”. Klord e Violara (all'anagrafe Massimo Canu e Lara Tandara) proseguono il percorso musicale intrapreso nel 2010 dando seguito all'opera prima “Noia EstEstica” con questo lavoro inedito prodotto da Lorenzo Montanà per la label Disco Dada-Audioglobe. Sound eighties di chiara matrice new-wave con tanto di look policromatico dal sapore post-punk; la particolare proposta musicale dei DelendaNoia è riassumibile attraverso queste interessanti peculiarità. Un salto a ritroso di trent'anni alla riscoperta dell'elettro-pop dei primi ottanta in un convulso susseguirsi di lampi sonori che ricordano Soft Cell, Gary Numan, New Order e i nostrani Krisma e Battiato (o se vogliamo i più recenti Bluvertigo di Morgan).
Dieci tracce che scorrono inesorabilmente tra ritornelli accattivanti, schematici rintocchi di drum machines e taglienti armonie di freddi sintetizzatori, come il registro del movimento prevede. Detto ciò non si venga tratti in inganno: è di natura egregia la qualità creativa della coppia Klord-Violara, accorta nell'imbastire un decoroso vestito dopo aver recuperato stoffe per buona parte dismesse. La scaletta di Odi et amo è inaugurata dalle atmosfere espanse e cosmiche di Tra parentesi, traccia che precede Maladie, unico episodio affidato completamente alla sussurrata e malinconica recita di Violara, altrimenti relegata a fare da contraltare alle impostate interpretazioni canore del collega Klord. La scelta ricaduta su Non nevica più come singolo apri-pista dell'album si dimostra indubbiamente azzeccata soprattutto in virtù del contagioso refrain che anima il brano, mentre eccessivamente ripetitivo appare l'incedere della seguente Cambia un'opinione. Cadenzati riflessi elettro (deciso rimando al mood primordiale Depeche Mode) timbrano ruvidamente La Sorpresa mentre sono le taglienti e fugaci incursioni del synth a caratterizzare Non apprezzo.
Una ritmica tanto pressante quanto scanzonata ci conduce nelle elettro-trame di Iperspazio anticipando Il diario di domani, altro esempio di orecchiabile motivo che paga pegno alle sonorità pop anni ottanta. L'epilogo di Odi et amo è affidato a due passaggi che meritano necessariamente attenzione; decisamente persuasiva appare la suggestiva inclinazione post-punk di False -si ascolti l'incisivo e tagliente inciso- così come radiante è la luce dell'abile scarnificazione sonora del successo di Gianna Nannini Fotoromanza. In un singolare crossover emozionale sospeso tra vintage e futurismo i DelendaNoia palesano con questo secondo lavoro tutta quella che è la loro abilità artistica nel saper riemergere dagli affascinanti scenari sonori del passato con idee musicali credibili, riuscendo ad attingere dal tesoro ereditato dai vari capisaldi di genere con passione e rispetto senza cadere in un'imbarazzante e improduttiva imitazione. Solo così per Klord e Violara (ed anche per noi) la noia può essere annientata.
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