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Deison/Mingle INNERSURFACE

2017 - CD – St.An.Da. Dischi-Silentes -10 tracce – 62 minuti
[Uscita: 27/03/2017]

#consigliatodadistorsioni    

 

innersMingle è la creatura di Andrea Gastaldello (che ricordiamo per "Dissangue", il bellissimo CD con Andrea Faccioli) che debutta a inizio 2012 con l’album digitale “Masks” e, a partire dal 2014, inizia il suo sodalizio con Deison, pubblicando ben tre album e un singolo in soli tre anni (già annunciato il seguito di questo Innersurface). Cristiano Deison è un veterano della “grey area” italiana: debutta nel 1995 con i Meathead (la prima band di Teho Teardo) e nel 1996 da solista con la cassetta “Frequency” a cui seguiranno altri sei nastri negli anni 1997-2000, per poi pubblicare il suo primo solo album “Dirty Blind Vortex” nel 2000. Seguiranno altri lavori solisti e in collaborazione con KK Null (maestro del noise giapponese), Candor Chasma (Simon Balestrazzi + Corrado Altieri), Gianluca Favaron e Maurizio Bianchi (prime mover indiscusso dell’industrial italiano). Assai difficile è descrivere un disco come questo, in cui diversi stili si intrecciano all’interno di ciascun brano e in cui ogni etichetta risulterebbe riduttiva: si tratta di un album elettronico nella quasi interezza (circa l’80% delle sorgenti sonore è di matrice elettronica), un disco dalle atmosfere noir, una collezione di brani dal forte appeal cinematografico, ideali colonne sonore per scene di degrado ambientale futurista. E’ un disco ambient, pur avendo al suo interno anche alcuni ritmi (slow tempo e mid-tempo dall’incedere ossessivo): Deison e Mingle in questo loro terzo lavoro a lunga durata sono riusciti a creare dieci affreschi sonori astratti (+ una ghost track) contenenti sonorità che da un lato richiamano la migliore electro-industrial (nei ritmi soprattutto) e dark ambient anni ’90 e dall’altra padroneggiano con sicurezza la materia glitch ’n’ drone di quest’ultima decade, ottenendo un ibrido finora mai ascoltato prima.

 

 

Deison-MingleDegna di nota è l’evocativa It Was… in cui le tristi melodie pianistiche di Gastaldello si intrecciano con i malinconici fraseggi del violino di Nicola Manzan/Bologna Violenta, il tutto completato dalle rarefatte sonorizzazioni elettroniche di Deison; nel finale Manzan si cimenta in una agghiacciante improvvisazione al violino, degna delle migliori colonne sonore di moderne pellicole horror. Forse l’album doveva finire qui: l’astratta composizione industrial-concreta Toxin, seguita da cinque minuti di silenzio e successivamente dallo stravolto remix di Blato (la ghost-track sopra citata),classico anni ‘80 del gruppo ebm sloveno Borghesia, nulla aggiungono a quanto detto nei primi cinquanta minuti di questo disco, allungandone inutilmente la durata. Con “Innersurface” la Silentes inaugura anche la deison-mingle (1)sub-label St.An.Da, dedita esclusivamente ai lavori di noisemaker italiani: “The Italian way to bring the noise” è il motto della label. Se amate industrial, dark ambient e drone music questo lavoro vi spiazzerà positivamente in più di un episodio: è un piccolo gioiello per la scena sperimentale italiana dei nostri giorni. In attesa del prossimo “Tiliaventum” (già annunciato su Loud!) non lasciatevi sfuggire questo capolavoro!  

 

Voto: 8,5/10
Diego Loporcaro

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