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12 Novembre 2017 , , ,

Dollaro D'Onore IL LUNGO ADDIO

2017 - Goodfellas-A Buzz Supreme
[Uscita: 10/11/2017]

51OOYK-yb6L._SS500Uno sfondo rosso dal quale si stagliano le corvine ombre di quattro cowboy e di un cappio penzolante dagli scheletriti rami di un albero. Un art-work di impatto che riporta alla memoria le locandine di pellicole odoranti di polvere da sparo, fumo di saloon e desolate lande di frontiera. Ha preso il via cinque anni or sono l'avventura musicale dei Dollaro D'Onore, formazione di Quarrata (Pistoia) affascinata dagli epici soundtrack degli spaghetti-western di fine sessanta. Dopo un iniziale lavoro di rivisitazione in chiave moderna dei temi scritti dai vari Morricone, Bernstein, Bacalov, Ortolani e Micalizzi la band ha ben pensato di dedicarsi alla stesura di una serie di brani di genere di propria composizione. Il primo disco di Lorenzo Pinto (tastiere), Gennaro Alfano (chitarre), Francesco Pellegrini (basso) e Alberto Buti (batteria) èIl lungo addio, sotto la produzione artistica di Marco Carnesecchi.

 

Una tracklist di dieci brani, sei dei quali scritti ed arrangiati da Pinto e Alfano, in cui le atmosfere folk-country, tipiche del filone western all'italiana, vengono risucchiate all'interno di una originale rilettura in chiave rock, che mischia (con intuizioni al limite del credo Dollaro d'Onore (Band) (1)progressive) banjo, armonica e tromba con vigorosi riff di chitarra elettrica e synth. Tra schiocchi di frusta, deliranti cavalcate ed iconici fischi i Dollaro D'Onore allestiscono un virtuale set cinematografico consegnandoci pregevoli sequenze mozzafiato (Duello al camposanto, Un'oncia di piombo nel cuore), doverosi tributi (La mano sinistra del diavolo, in memoria di Bud Spencer), suggestivi titoli di testa (l'opener E lo chiamarono Giustizia) ed una riuscita prova in tandem con Simone Salvatori degli Spiritual Front (The Buried Gun). A completamento della scaletta l'inserimento di tre classici morriconiani (Il mucchio selvaggio, L'estasi dell'oro e C'era una volta il west) e de I giorni dell'ira, composizione del maestro Riz Ortolani tornata in auge con il “Django” di Tarantino.

 

Sulla scia di un movimento che negli ultimi tempi ha intrapreso la strada del recupero e della rivalutazione delle colonne sonore dei film di genere degli anni sessanta-settanta (i Calibro 35 di Enrico Gabrielli su tutti) la western orchestrina dei Dollaro D'Onore si cala Dollaro d'Onore (Band) (2)perfettamente nella parte dell'inesorabile pistolero di turno dispensando una enfatica performance che evidenzia ottima tecnica, affiatamento e fondamentale passione per le argomentazioni musicali trattate. Esiste il concreto rischio che nel proseguo l'unicità della proposta in gioco possa assumere le sembianze di una limitativa gabbia artistica per i talentuosi musicisti toscani ma per il momento è opportuno godersi questa suggestivo debut-act. Si spengano quindi le luci in sala. E che la proiezione de Il lungo addio abbia inizio.   

 

Voto: 7/10
Alessandro Freschi

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