Lovespoon CARIOUS SOUL
[Uscita: 3/06/2013]
L’esordio sulla lunga distanza dei ravennati Lovespoon, dopo l’Ep “Naked For You”, 2011, suona alquanto convincente. “Carious Soul”, infatti, è un sapiente amalgama di folk-rock e di venature lisergiche di validissima fattura. Giovanni Sgarbi, Matteo Lamargese, Luca Donigaglia e Nicola Medri mettono in essere una semplice ma profonda trama sonora nella quale risaltano canzoni agili ma pregne di una certa freschezza espressiva. Come Mary Comes, ad esempio: voce rauca al punto giusto, contrappunti di chitarra distorta, basso pulsante, batteria appena ammiccante a far da sfondo percussivo all’architettura lineare del brano. Una ventata d’aria limpida sembra irrompere con Anyway, una puntata nel dominio del più intrigante country-rock. Si torna a salire di intensità agonistica con Maryonettes, chitarra spiegata al vento in puro stile Paisley Underground.
Irriverente e spigliata, I Can Live Anyhow, con inserti à la Fuzztones, dimostra come i nostri ragazzi siano in grado abilmente di pescare in un repertorio di notevole vastità, senz’alcun timore reverenziale nel confrontarsi con autentiche icone dello psych-rock internazionale. Butterfly ha il suono esile di una nenia per chitarra e voce, sullo sfondo di campi verdeggianti toccati dai primi raggi del crepuscolo. Di certa matrice younghiana, acustica ballata country, appare Sleeping On A Bench, così come Bianca, dove la punteggiatura lieve dell’armonica conferisce poesia al tenore d’insieme del brano. Si torna a respirare psichedelia a pieni polmoni nella traccia eponima del disco, Carious Soul, in cui la voce si ripropone graffiante, la chitarra affonda come un bisturi nel molle tessuto armonico e lo devasta con grazia. La conclusiva Another Pale Moon non fa che confermare il valore indiscusso di un album intrigante, colmo di freschezza, di idee di notevole impatto destinate senza meno a ulteriormente raffinarsi .
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