Simon Balestrazzi ASYMMETRIC WARFARE
[Uscita: 17/11/2015]
#consigliatodadistorsioni
Ancora una volta Simon Balestrazzi si fa precorritore dei tempi attraverso le sue intuizioni, attraverso il suo approccio multimediale e narrativo. Lo fa non solo per la monografia di strettissima attualità che decide di trattare, la guerra asimmetrica appunto, ma anche per tutte le implicazioni consequenziali che vi gravitano intorno e, soprattutto, centrando in pieno quella che è la risposta di massa, l'atteggiamento generale che tratteggia la forma di difesa nei confronti della minaccia incombente.
Nel tempo si è cercato di mettere a punto delle strategie di guerra in grado di prevedere una vasta serie di mosse tattiche attuabili dal nemico e le risposte più efficaci per poterle contrastare. Sun Tzu nel suo manuale tramandato attraverso i secoli 'L'arte della guerra', raccomandava la conoscenza integrale della controparte che si decideva di sfidare. Le battaglie del passato potevano giocarsi su sorprese territoriali o ambientali. L'imprevedibilità si faceva rientrare in una teoria dei tranelli astuta, sicuramente scorretta e anche spietata ma comunque sempre ascrivibile in parametri e coordinate convenzionali. Nel nostro post moderno invece ci sono forme di guerra virtuali e subdole che prendono vita da presupposti non convenzionali e che schierano forze e armi altrettanto non convenzionali.
L'asimmetria è uno scombussolamento generalizzato di ogni ordine e di ogni codice etico e l'imprevedibilità è la conseguenza perversa non solo degli squilibri che si verificano sul campo ma della straniazione e dell'indolenza che ne consegue su ampio raggio. Quindi "Asymmetric Warfare" è una condizione, un'appartenenza, una deriva esistenziale. Un sovvertimento per assonanza del welfare che mina alla base lo stato di diritto e la convivenza pacifica.
L’allestimento di Balestrazzi è raggelante e liricamente struggente perché ci presenta tutte le dissonanze e le distorsioni informi e scoordinate di questa diaspora. Tuttavia frappone a questa visione desolata e apocalittica un moto creativo di rivolta. Moving Targets ci presenta una serie di impulsi secchi che galleggiano in un vuoto opprimente e surreale. Non c'è presenza di vita ma solo una serie di propulsioni e di rombi meccanici che scansionano il nulla. Frequenze sonore sfuocate e disturbate restituiscono l'eco dello smarrimento, il gelo ottenebrante della paura.
C'è lo stallo di un'attesa, il focus spregiudicato su una gravità distopica e spettrale, la ricognizione disperata su una distesa sterile.
Il battito industriale ci restituisce un riverbero marziale. Improvised Explosive Devices è una smorfia di dolore scolpita in un volto pietrificato. Scorched Earth è invece uno straziante inno all'umanesimo perduto. Una serie di abrasioni che si aggrovigliano e si contorcono, una prova ordalica della resistenza che squarcia e che lacera per cercare di far fuoriuscire materia viva, grida di terrore, stille di ostinata sopravvivenza. In Armed Truce c'è un silenzio spirituale, un silenzio della memoria dell'identità perduta, un silenzio ammutolito e assorto in reminescenze di colori. Tutto diluisce in liquide increspature emozionali che riflettono la consapevolezza del baratro. Si raccoglie la lezione dissacrante dei Laibach, la brutale lucidità dei Carnera e si eleva a elegia della resistenza. [R.B.]
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A otto mesi di distanza da “Ultrasonic Bathing Apparatus” esce questo nuovo lavoro di Simon Balestrazzi, eclettico sound artist parmense rilocato da quindici anni a Cagliari, noto nella scena sperimentale internazionale per i suoi lavori da solista o con le band T.A.C., Dream Weapon Ritual e Candor Chasma. “Asymmetric Warfare”, conflitto asimmetrico, è un mini album di trentacinque minuti che già a partire dal titolo si prospetta come un disco inquietante su un tema quanto mai attuale.
La tensione inizia già dai primi minuti di Moving Targets (obiettivi in movimento) e sale man mano che si procede nell’ascolto: una scurissima traccia drone di circa undici minuti costituita da stratificazioni di droni elettronici, interferenze radio e loop di suoni generati acusticamente ed elettronicamente. Segue Improvised Explosive Devices (ordigni esplosivi improvvisati), una breve composizione elettroacustica della durata di due minuti basata su field recording sovrapposti e manipolati. La successiva Scorched Earth (terra bruciata) è una lunga suite in cui drone music e power electronics dialogano offrendoci un assalto sonoro con un aspetto fortemente cinematico nei primi cinque minuti, diventando una composizione prettamente elettroacustica e acusmatica nei restanti sette minuti, in cui tutti i suoni concreti realizzati con strumentazione “trovata” e i fields recording vengono poi manipolati elettronicamente con software tipo GRM Tools.
La conclusiva Armed Truce (tregua armata) è una composizione elettroacustica/acusmatica caratterizzata da droni ultra bassi a cui si vanno a sommare registrazioni di campo, incursioni rumoristiche, glitch, suoni concreti e registrazioni di conflitti in una alternanza di calma apparente e picchi di tensione.
Nell’elegante confezione cartonata apribile troviamo un piccolo booklet in cui Balestrazzi fotografa e descrive dettagliatamente l’arsenale di strumenti (che chiama armi) utilizzati per la realizzazione del disco: da registrazioni di conflitti nel Medio Oriente recuperati dal web a registrazioni di campo dello stesso Balestrazzi, da superfici percosse e sfregate di vario materiale (metallo, plastica, legno, lana d’acciaio) a microfoni e pick-up vintage o auto-costruiti, da un synth analogico ad un modulatore ad anello, da pedali analogici (distorsioni, delay, ecc…) al già citato GRM Tools, da motorini elettrici a tanto altro materiale. Nello stesso booklet troviamo la definizione di “conflitto asimmetrico”: un conflitto in cui tra gruppi o nazioni contrapposte con risorse militari disuguali, il più debole utilizza armi e tattiche non convenzionali al fine di trarre vantaggio dalle vulnerabilità del nemico.
Asymmetric Warfare è anche l’album di debutto della neonata etichetta italiana Azoth a cui auguriamo lunga vita e un catalogo della stessa qualità di questa release. Un “conflitto auditivo” godibile che raccomandiamo ai cultori dell’elettroacustica e drone music, ma anche agli appassionati di industrial e power electronics. [D.L.]
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