Photographs. ALMA MATER

Il secondo album sulla lunga distanza del bravo artista di Scordia (Catania) ma ormai romano di adozione, Lucio Leonardi, titolare del progetto Photographs..  “Alma Mater” vede la luce dopo “Ekklesia”, poema per musica elettronica ispirato ai testi del grande poeta americano Charles Bukowski. Per l’etichetta indipendente romana Disorder Lucio licenzia otto frammenti di electro-dark di pregnante spessore artistico. Una virtuosa miscellanea di sonorità sintetiche in bilico tra techno-rock, ambient, glitch, synth-wave, contrappuntati dalla voce carsica dell’artista in parola. Partendo dalla traccia inaugurale dell’album, Lost, il suono si dipana lungo sentieri di assoluta cupezza espressiva, oscuri tappeti di tastiere elettroniche screziati dalla voce tormentata di Lucio, a tessere atmosfere crepuscolari entro immaginari cieli violacei. Più affine a certe linee compositive di taglio synth-pop è Stars, così come la successiva traccia, Changes, nella quale la voce di Lucio si fa gemito tra le pieghe sintetiche delle tastiere.

Vicine a talune inclinazioni vocali dell’ultimo Thom Yorke sono le frastagliate punte della voce del Nostro in Screams, con intriganti ghirighori sperimentali a far da cornice, mentre su di un piano di perduta melanconia si distende la mesta nenia di Falling, voce declinata in mero deliquio con punte di oscura poesia e meditativa linea di tastiere sullo sfondo. Di matrice più marcatamente sperimentale è l’impianto di Alma Mater, con la presenza vocale di Lucio che assurge a piani di coscienza ferita e di intenso lirismo scheggiato da improvvisi spasmi sonori. Noises si sviluppa lungo terreni impervi dai toni chiaramente industrial. Il nastro sonico ambient-dark di Amen chiude un lavoro di eccellente fattura nel quale la maturità artistica si fonde con una coerenza contenutistica alquanto apprezzabile.