Flame Parade Cosmic Gathering
[Uscita: 14/02/2020]
A tre anni dall'uscita del loro primo lavoro tornano i Flame Parade con "Cosmic Gathering", la loro ultima fatica targata Materiali Sonori: un viaggio astrale in cui i toscani Marco Zampoli (voce, chitarra), Mattia Calosci (basso, chitarra), Letizia Bonchi (voce, violino, synth), Niccolo' Failli (batteria, percussioni) e Francesco Agozzino (chitarra) portano avanti la loro ricerca di un sound indie-rock contemporaneo e raffinato, raccogliendo lungo la strada elementi compositivi e atmosfere tipiche del filone new-folk americano ed aggiungendo un personale approccio pop di respiro internazionale. L’eclettica line-up del Valdarno aretino ci consegna cosi un equilibrato e minuziosamente curato lavoro: una produzione sapiente, lucidata e spiccatamente orecchiabile a cavallo tra il vintage e il moderno, che colloca la band in una posizione singolare ed estremamente interessante sullo sfondo del presente panorama musicale Italiano. Il secondo capitolo dei Flame Parade ha inizio con il loro materiale più radiofonico: Thunder Clap e Electric Lady, due accattivanti pezzi dalle cadenze pop-rock in cui si fa largo la voce dal retrogusto soul del frontman Zampoli, guidata da secchi groove di basso ed accompagnata da incantevoli staccati di violino e abbellimenti a sei corde. I cori, che nelle prime due tracce si portano dietro un appeal decisamente popolare, lasciano spazio alle armonie pastorali tipiche dell’indie-folk nella title track (e composizione più rappresentativa del disco) in cui si viene avvolti da una graduale stratificazione di arrangiamenti orchestrali e di chitarre eteree. In onore della tradizione del folk elettrico, non mancano certo momenti più onirici e meditativi: i crepuscoli lunari di Moon On Fire ed il calar delle tenebre di I’m A Mountain (in cui il fingerpicking di chitarra avanza come elemento centrale), ma sopratutto le illuminazioni di synth dream-pop in Blue Road Behind The Door, che vigono come valore aggiunto al sound della band. Attraverso il disco, è indubbiamente rinfrescante poter assistere a interazioni ed alternanze tra la voce maschile e femminile; quest’ultima, dal timbro perlaceo ed angelico, prende il timone in Kangaroo, distendendosi come zucchero a velo su un morbido arpeggio di chitarra e regalandoci uno dei momenti più struggenti del disco. I riferimenti alle band indie di culto, seppur non immediatamente palesi, trapelano maggiormente in alcune tracce: ci imbattiamo in composizioni barocche secondo il vangelo di Win Butler (Kill The Deamon), in cui scie levitanti di violino e synth si dividono il centro del palco con le epiche e caratteristiche eufonie vocali della band, e in tracce più percussive e dal tono spensierato in stile Edward Sharpe & The Magnetic Zeros (Opium Town). Con questo validissimo melting-pot di influenze e sfumature, i toscani si affacciano sulla scena internazionale, consolidando la loro reputazione di band solida e dimostrando al mondo lo spettro delle proprie potenzialità. Chiara è la loro padronanza di uno stile che, per quanto consueto, hanno saputo rendere proprio, interessante, pulsante delle loro dinamiche personalità. "Cosmic Gathering" è un disco che sa di estate, di piedi nudi sulla sabbia e di teste volte al cielo stellato: una seconda, calda fiamma nel catalogo dei Flame Parade. Noi ci stringiamo volentieri intorno al loro falò.
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