Dal:um Coexistence
[Uscita: 04/10/2024]
Ascoltando il secondo disco, pubblicato anche questo per la tak:til l’etichetta sperimentale della Glitterbeat Records, del duo sud coreano Dal:um ci è venuto in mente che una sera, dopo un loro meraviglioso concerto, ci fermammo a scambiare due chiacchiere con Iztok Koren dei Širom che tirò fuori il nome della band, noi gli dicemmo che però il loro disco era davvero difficile e complesso, lui assentì ridendo. Raccontiamo questo per dire come evidentemente il nostro orecchio e il nostro approccio stiano sempre più orientandosi verso ascolti lontani da quello che si definisce musica rock, ma anche perché ascoltando "Coexistence" abbiamo compreso perché Iztok lo abbia citato. Infatti, la loro musica acustica e di intensa spiritualità ha più di qualche connessione con quella del trio sloveno, dal trarre entrambi ispirazione dagli ambienti naturali della loro terra al tentativo di reinventare il folk e la tradizione, ma a differenza dei Širom che utilizzano uno straordinario ventaglio di strumenti, anche di loro invenzione le sudcoreane si limitano a solo due. Dal:um è un duo femminile composto da Ha Suyean che suona il gayageum e da Hwang Hyeyoung il geomungo, si tratta di due cetre tradizionali con le corde di seta, la prima a 25 corde è più lirico e melodioso, mentre la seconda si presta a un suono più dinamico e rumoroso che Hyeyoung accentua utilizzando un archetto per sperimentare nuove sonorità. Il duo fa parte della scena musicale coreana contemporanea insieme con la straordinaria compagna di etichetta Park Jiha e con i Jambinai che attraverso la ricerca e la sperimentazione e la contaminazione con correnti musicali provenienti dall’Occidente stanno modernizzando la musica tradizionale coreana e la stanno facendo conoscere in giro per il mondo. Il nome che si sono date si può tradurre con «continuare a perseguire qualcosa», che è appunto ciò che intendono fare con la loro ricerca musicale. La traccia di apertura Dot ci mostra i due strumenti quasi in collisione fra delicatezza e muscolosità fino a che finiscono per coesistere, in Cracking l’interplay si fa ancora più suggestivo, il brano non manca di asprezze e di frasi che rimandano al free jazz in un alternarsi di momenti duri e di idillio, Apollo e Dioniso se fossimo nella Grecia classica. Dodry è ispirato alla musica di corte, vi si respira un’atmosfera di raccolta serenità, le note si stagliano nette e profonde evocando il vuoto, il minimalismo occidentale incontra l’arte orientale, mentre Poison And Antidote si ispira all’artista visuale di Cornelia Parker e al suo lavoro sugli opposti che l’ha portata a mescolare veleno di serpente col suo antidoto per farne inchiostro, il brano è un susseguirsi di inseguimenti fra i due strumenti fino a raggiungere l’armonia finale. Le due ultime tracce, Alive e In The Deep, quest’ultima ispirata ai misteriosi e feroci paesaggi sottomarini, ci confermano la straordinaria capacità delle Dal:um di creare paesaggi sonori fortemente evocativi e suggestivi, ma non privi di tensione e anche dolore, si pensi all’archetto in Alive. Guardando anche l’affascinante video di Cracking difficile non innamorarsi e scoprire che la musica della lontana Corea ha molto da donarci.
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