Moostroo MUSICA PER ADULTI
«Due cose portano alla follia: l'amore e la sua mancanza». Così Alda Merini.
E in quell’intreccio di mani, braccia, gambe, corpi sulla copertina di “Musica Per Adulti” sta lo stesso intreccio di malinconia, speranza tremante ed ansiosa, passione e follia che l’album indaga con la maturità di chi ha curato, pur non del tutto, le sue cicatrici («Ho dormito con tutto il male del mondo...»).
Il trio bergamasco - Dulco Mazzoleni voce e chitarra, Francesco Pontiggia basso e Igor Malvestiti batteria - lo fa con il piglio battente di un manipolo di cantautori della provincia che hanno imbracciato chitarra e batteria, buttandosi su una ritmica da cara vecchia Stax, con sfuriate ai limiti del post-rock ma ben stemperate nella vena malinconica del timbro baritonale di Mazzoleni, credibilissimo predicatore profano, che ricorda un De Andrè prestato a “murder ballads” di ardente passione, col rimbombo, a tratti, del riflesso jazz dei Morphine. Esemplare la frenesia che porta all’amplesso rock di Oblio, per poi sprofondare nel rintocco da vecchio west di Cadavere; mentre spiccano il groove funky della danza macabra nell’invettiva Usura e la coda iperdistorta e sadica di Lacci.
Passaggi strumentali ben risolti, vibrazioni da folk corazzato e ramingo dosati con equilibrio e grande coerenza timbrica. La palpitazione, la pulsione ritmica di un cuore amante.
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