Sufjan Stevens SILVER & GOLD. SONGS FOR CHRISTMAS vol. 6-10
[Uscita: 13/11/2012]
# Consigliato da DISTORSIONI: da mettere sotto l'albero
Dopo il cofanetto pubblicato nel 2006 con 5 EP per un totale di 42 canzoni, ecco il seguito: un nuovo regalo natalizio fornitoci da Sufjan Stevens, altri 5 EP raccolti in cofanetto, registrazioni realizzate fra il 2006 e il 2010 e originalmente destinate solo ad amici e parenti, contenente ben 58 canzoni. Solo 18 le composizioni originali, in qualche caso il nostro si è fatto aiutare nella scrittura da alcuni dei numerosissimi musicisti che hanno partecipato alle registrazioni, fra gli altri vi suonano membri di Arcade Fire, National, Danielson Famile, gli altri titoli eseguiti sono canti natalizi tradizionali, canti religiosi, canzoni pop dedicate alla festa rivisitate dal nostro. Non mancano superclassici come Jingle Bells, We Wish You A Merry Christmas, Aung Lang Syne da noi nota come Il valzer delle candele o Silent Night, ma ci sono anche l’immancabile Ave Maria di Schubert e arie di Bach e Mendelssohn, un baule delle meraviglie, ideale colonna sonora delle prossime festività.
Ma è chiaro che un’operazione del genere corre il rischio di soffocare in un’onda appiccicosa di zucchero e buoni sentimenti, fra campanellini, carillon, angeli estatici, caminetti, abeti scintillanti, stelle comete, pacchi dono e tutta la paccottiglia che avvolge la festa natalizia in un’orgia in cui sacro e profano risultano indistinguibili nel kitsch imperante. E allora perché si può rischiare di restare ammaliati da questi cinque dischetti? Ma perché c’è lui, l’audace menestrello, il profeta dell’indie folk, lo sperimentatore psichedelico, straordinario creatore di melodie magiche e arrangiamenti originali, polistrumentista prolifico e instancabile che con il suo tocco raffinato e imprevedibile rende gradevole anche la più stucchevole cantilena natalizia. Intendiamoci quella di Stevens non è opera dissacrante, soprattutto i tradizionali sono trattati con rispetto e vicinanza di spirito, si sente che il Natale esercita su di lui un fascino irresistibile, i suoi riti hanno un potere soggiogante, ma al contempo sa che dietro la melassa che si sparge a man bassa, c’è dell’altro, come dice nella presentazione sul sito:
"Questo è il vero horror-show della catarsi del Natale: il vuoto esistenziale che persevera nel cuore dell'uomo moderno mentre insegue incautamente la sua ricerca di felicità e si presenta a mani vuote". Ebbene il lato oscuro è riservato alle canzoni originali scritte da Stevens, decisamente quelle che preferisco, che pur mantenendo tono leggero, festivo, con cori femminili, arpeggi, note delicate degli strumenti, ma a volte anche chitarre distorte, stemperano e moderano l’atmosfera troppo buonista e caramellosa che altrimenti si respira. Ascoltate, fra i brani originali, l’epica e lunga, dodici minuti, litania psichedelica di Christmas Unicorn, o il malinconico e intimo raccoglimento di Barcarola (You Must Be A Christmas Tree) o il folk psichedelico di Angels We Have Heard On High o il natale a ritmo di samba di Christmas Woman e non potrete non subire il fascino del nostro. Se poi avrete la sensazione di naufragare in un mare troppo zuccheroso, potrete sempre usare come antidoto la lettura del corrosivo e dissacratorio “La lega antiNatale” di Michael Curtin, e le vostre feste rischieranno di essere pienamente appaganti. Il box è arricchito da numerosi gadget stickers, tatuaggi, fotografie allucinogene e disegni psichedelici dello stesso Stevens, che per altro si dichiara "drug free since 1975": purtroppo l’edizione in vinile è già da tempo esaurita.
Bella recensione. Che fine avrà fatto il progetto di incidere un album per ogni Stato americano?
Per prima cosa ti ringrazio; il progetto che fino ad ora ha partorito due album meravigliosi è fermo da 2006, certo con questi ritmi sarà dura portarlo a compimento, pare comunque che il prossimo disco di Stevens dovrebbe essere quello dedicato alla California, aspettiamo impazienti