Rue Royale GUIDE TO AN ESCAPE
[Uscita: 24/09/2012]
# Consigliato da DISTORSIONI
Ruth e Brooklyn Dekker, lei inglese, lui americano formano una coppia nella vita e nella musica, dando vita a questo progetto che dura ormai da cinque anni e che dopo tre anni dall’esordio approda al secondo disco sulla lunga distanza, uscito dapprima sul mercato svizzero, austriaco e tedesco per la Sinnbuse adesso nel resto d’Europa. Ed è un disco di grande fascino che cattura subito, quasi ipnotizza il nostro ascolto con canzoni apparentemente semplici, costruite fondamentalmente sulla chitarra e su delicate e mai invadenti percussioni, incursioni lievi di elettronica e, ovviamente, sulle voci del duo: tenera, fragile, leggera quella di Ruth, più calda, con reminescenze country, quella di Brooklyn. La copertina del disco è una perfetta rappresentazione in immagini del loro universo musicale, un omino in bicicletta si libra su un paesaggio agricolo ondulato, con pochi alberi spogli e un cielo grigio autunnale. Ed è proprio un mood autunnale, malinconico che avvolge le undici canzoni che compongono questo “Guide To An Escape”, titolo anche della canzone di apertura.
Gli arrangiamenti mirano a togliere, ad eliminare quanto di superfluo, sono canzoni ridotte all’essenziale al fine di giungere nel modo più diretto al cuore degli ascoltatori, anche i testi sono composti da pochi versi, ma che si scolpiscono per la loro forza nella mente. Versi che parlano di viaggi, lontananze, desiderio di pace e tranquillità, sentimenti espressi con timidezza, pudore al pari di una musica che sembra quasi chiedere il permesso di farsi ascoltare, di sfiorare le nostre orecchie, ma lasciate entrare questi Rue Royale, vi accompagneranno in modo dolce e struggente nelle serata autunnali che verranno, quando il ricordo dell’estate appena finita penetrerà nelle vostre anime. Il disco è un prezioso scrigno che contiene canzoni delicate e preziose dalle squisitissime filigrane, l’armonia e la sintonia del duo che si esprime nel modo più suggestivo e avvolgente nell’intrecciarsi del canto ci portano a peregrinare come vagabondi nell’universo fragile e insicuro di Ruth e Brooklyn, nell’iniziale Guide to an escape cantano l’insicurezza e l’incertezza dell’esistenza: «catturato nella marea catturato nella diapositiva / sperando di imparare a sopravvivere», il desiderio del ritorno a casa per ritrovare pace e serenità è narrato in Halfway Blind: «In una notte straniera / noi raccontammo storie su quello che sarebbe successo quando ritorneremo a casa», ma anche in Foreign Night: «Io percorrerò distanze / fino a che tutto non sarà a posto». Nelle sere d’autunno accanto al metaforico caminetto sorseggiando un buon cognac la colonna sonora ideale per il nostro spirito non potrà che essere questo “Guide To An Escape”, piccolo amabile, sincero e imperdibile capolavoro.
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