The Irrepressibles Yo Homo

La sessualità di un artista, un musicista in questo caso, non dovrebbe interessare più di tanto il fruitore della proposta artistica del suddetto. Non è proprio così a proposito di Jamie McDermott musicista e produttore britannico che agisce sotto il moniker The Irrepressibles, il quale si conferma con questo “Yo Homo”, così come nei tre precedenti album e vari singoli, cantore ufficiale delle comunità LGBT+ e alfiere di un’omosessualità liberata e dichiarata senza mezzi termini nei testi espliciti delle sue canzoni così come nei video che le accompagnano. E se nelle note allegate all’album si citano punk e grunge come influenze del Nostro, possiamo affermare che esse sono assolutamente inavvertibili in questa bella prova di indie rock variegata e composita a cominciare dal recitar cantando sempre piuttosto pacato su ritmi cadenzati e spruzzati da leggere atmosfere elettroniche. Sono avvertibili peraltro lontani echi anni ’80 come in Destination che sembra uscita da un disco degli Associates (chi li ricorda?) o la stralunata So! che deve qualcosa al remoto Gary Numan anche se non tutto è così: In The Rhythm e la title track Yo Homo propongono qualche sventagliata di chitarre sporche, Two Hearts ha una sorta di valzer sottotraccia, Connection ricorda ancora la new wave inglese di una volta mentre la conclusiva Ecstasy Homosexuality la si potrebbe immaginare interpretata da un Bryan Ferry chansonnier come a volte è stato. Vi sono poi altre belle cose da scoprire (vedi lo strumentale e violinato The Desert) in questo interessante e piacevolissimo album che oltre alla qualità musicale ha il valore aggiunto dell’impegno sociale a favore delle comunità gay e queer ancora discriminate. E non è poco. Sufficienza piena.