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30 Settembre 2024

Thomas Frank Hopper Paradize City

2024 - Vrec Music Label

Thomas Frank Hopper è un chitarrista di lapsteel belga, il suo vero nome è Thomas Verbruggen, da sempre innamorato del blues e del rock è giunto al suo secondo lavoro dopo l’esordio del 2021, qui si fa accompagnare dalla chitarra di Diego Higueras, dall’hammond di Maxime Stroul, strumento non presente nel primo lavoro e che contribuisce a rendere più vario il suono, dal basso di Jacob Miller e dalla batteria di Nicolas Scallet. “Paradize City” mantiene alta la bandiera del grande rock, quello di derivazione blues che tanto ha dato alla musica negli ultimi sessanta anni e che forse a torto qualcuno aveva dato per morto o residuale, ma che invece continua a farsi sentire e riscuotere consensi. Per mettere subito le cose in chiaro fin dalla prima traccia Troublemaker si parte con grande carica adrenalinica, riff lancinanti di chitarra, l’hammond che disegna linee fiammeggianti e una sezione ritmica muscolare, ma molto precisa, mentre lo stile vocale di Hopper si ispira all’hard rock classico, ci viene in mente per esempio Robert Plant. Il disco prosegue col rock blues classico di Tribe, con la trascinante A Song For The Devil, sorretta dai magnifici riff della chitarra e da un drumming dal ritmo implacabile, invece l’hammond apre e resta protagonista dell’hard prog di Chimera, brano che mostra la versatilità della voce di Hopper e che in alcuni momenti ci ha fatto venire in mente gli Atomic Rooster. Il ritmo incalza in una title track ad alta tensione, un rock’n’roll tutto da pogare, mentre il blues corrosivo di Back To The Wild precede la ballata acustica alla Zeppelin di Dog In An Alley con la lapsteel a disegnare suggestivi paesaggi della frontiera, ma l’adrenalina sale con l’ottima April Fool, un rock blues alla Stones, ancora blues torrido con Crossroads e per finire Boundless un po’ appesantita da un arrangiamento alquanto magniloquente.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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