Migliora leggibilitàStampa
26 Settembre 2024

Erland Øye & La Comitiva La Comitiva

2024 - Bubbles Records

«Quest'album ha tantissime cose diverse che rappresentano proprio l'essenza di noi della Comitiva, un gruppo di persone a cui piace trovarsi, stare insieme, mangiare, poi suonare. E suonare qualsiasi cosa ci venga in mente» A parlare è Stefano Ortisi che insieme a Marco Castello e Luigi Orofino forma il trio La Comitiva che da sei anni accompagna il norvegese Erland Øye del duo King Of Convenience, quest’ultimo risiede ormai da più di un decennio a Siracusa divertendosi spesso a suonare anche in strada con vari musicisti locali. Le parole di Ortisi colgono in pieno la sensazione di grande spontaneità e gioia che ti coglie ascoltando il disco, sembra quasi di star partecipando a una festa ascoltando suonare degli amici. Solo che qui siamo in presenza di un professionista, un musicista geniale e inventivo, come sa bene chi ha ascoltato i suoi lavori solisti e quelli con i King Of Convenience o ha assistito a un suo live, ma anche i musicisti che lo accompagnano sono di sicuro affidamento. “La Comitiva” è una collezione di canzonette, termine non assolutamente svalutativo, ma che vuol suggerire il tono leggero, affabile con cui sono suonate, esse traggono principale ispirazione dalla canzone pop italiana di cui Øye è grande appassionato ed estimatore, in rete troverete numerose cover da lui suonate, come qui è testimoniato dalla deliziosa e malinconica Paradiso con reminiscenze di Bruno Martino. Nel disco si alternano canzoni in italiano e in inglese e altre solo strumentali, mentre La Comitiva si cimenta in varie chitarre e fiati, il norvegese opta per l’ukulele, strumento che si presta magnificamente per esaltare il carattere divertito, lieve delle sue composizioni. Il disco si apre con Il Matrimonio Di Ruggiero in un arrangiamento da bossa nova, il tono rimane sempre leggero in Lockdown Blues, malgrado il tema affrontato, qui prevale un certo disincanto e la tendenza a sdrammatizzare. You And Only You ha un arrangiamento fiabesco e jazzato, seguono alcuni strumentali, il nostalgico solo di ukulele in Altipiano, le sonorità latinoamericane e cinematografiche di Abril’s Theme e la romantica Valdivia, altre sei canzoni ci conducono con mano felice e gentile alla conclusione di un disco che fa bene all’anima, un po’ fuori dal tempo se consideriamo l’epoca turbolenta e minacciosa che stiamo vivendo, ma che funziona ottimamente come medicina per l’anima, qualcosa di cui ogni tanto c’è bisogno e di cui non possiamo che ringraziare i musicisti coinvolti.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

Audio

Video

Inizio pagina