Laura Loriga Vever

Difficile, per non dire impossibile, trovare un punto debole in questo “Vever” primo album solista della bolognese, trapiantata negli Usa, Laura Loriga, dopo l’esperienza con i Mimes Of Wine, così come è difficile, per non dire impossibile, preferire un brano piuttosto che un altro in questa manciata di brevi e incisive canzoni. Il mood è dettato dalla bellissima ed esile voce di Loriga, a volte più flebile ed eterea, altre più decisa (Citizens) ma sempre rarefatta e dall’indubbio fascino e suggestione. Oltre la band principale formata da musicisti sopraffini già collaboratori di grandi nomi internazionali, un nutrito stuolo di ospiti coadiuva al meglio queste nove strabilianti canzoni che necessitano forse più di un ascolto per essere recepite al massimo della loro evanescente bellezza. La più “andante” Mimi che apre l’album è guidata dalla suggestiva viola di Anni Rossi che si ripete magnificamente in Black Rose, le tastiere, suonate dalla stessa Loriga, fanno quasi sempre suggestivo tappeto come nella rarefatta Door Ajar o nella soffusa Balmaha, la batteria affidata a Otto Hauser (già con Michael Hurly, Cass McCombs, Kevin Ayers e Devendra Banhart) è quasi sempre discreta e accarezzata e magnifici interventi di fiati sempre sottotraccia ma al contempo presentissimi arricchiscono oltremodo brani quali Passes The Flame (Aaron Rourk) o la già citata e splendida Citizens con la tromba italiana di Enrico Pasini. Smentendo quanto detto all’inizio, forse una predisposizione alla palma d’oro si può ricercare nella bellissima August Bells con la chitarra elettrica dell’ospite Ben Seretan a sottolineare i delicati passaggi di questa grande canzone anch’essa, come le altre, tutta da scoprire ascolto dopo ascolto. Dopo altre ottime e deliziose composizioni che lasceremo scoprire all’attento ascoltatore, conclusione con ancora uno splendido brano The Sun Rises Where It Rises con un pianoforte (ancora Laura Loriga) dal fraseggio quasi prog protagonista insieme a rumorismi vari. La grazia pacata ed incantevole della compositrice/cantautrice si rivela quindi in queste struggenti e intimistiche canzoni, delicate e luminose, ricche di espressività e raffinatezza e dall’indiscusso fascino ammaliante.