CUTS A GRADUAL DECLINE
[Uscita: 30/11/2018]
Inghilterra #consigliatodadistorsioni
Nato come progetto audiovisivo anonimo, CUTS ha realizzato nel tempo una simbiosi sempre più forte tra l’immagine ed il suono. Dopo un esordio darkwave particolarmente inquieto, Anthony Tombling Jr. ha sviluppato la propria identità sonora intorno ad una miscela di elettronica ambient e shoegaze, legata a tematiche ecologiche. Nel 2016 ha realizzato un film sperimentale di 40 minuti denominato “Exist” nel quale ha ricreato le sensazioni di paralisi del sonno causategli dalle conseguenze di un incidente automobilistico. Di quella raccolta di visioni lovecraftiane, Tombling ha pubblicato anche la colonna sonora, di cui il brano Bunsen Burner è stato utilizzato di Alex Garland in alcune scene del suo film “Ex Machina”. Le immagini di luoghi abbandonati ed in disfacimento fanno parte dell’immaginario esplorato costantemente da Tombling, come testimonia “A Gradual Decline”, album di debutto del musicista/filmaker di Bristol.
Il declino naturale sta contrassegnando il futuro del nostro pianeta devastato dalle attività umane: da un lato i ghiacciai si sciolgono per effetto del riscaldamento globale, dall’altra gli oceani sono completamente deturpati dai rifiuti. Tombling ha approcciato "A Gradual Decline" con lo stesso metodo con cui William Basinski ha realizzato “The Disintegration Loops”, lavorando sul deterioramento progressivo del suono, in modo che mostrasse una innata fragilità. Alcuni dei brani di A Gradual Decline raccolgono le registrazioni di ghiacciai che si frantumano sotto la pressione del proprio peso indebolito dal riscaldamento. Il tema del decadimento è stato abbondantemente trattato dai musicisti contemporanei negli anni duemila. Tra i lavori accomunabili, oltre al “Disintegration Loops“ già citato possiamo sicuramente annoverare “Ravedeath, 1972” di Tim Hecker, "Glimmer" di Jacaszek e “Common Era” dei Belong. A Gradual Decline ostenta il senso del disfacimento. Le immagini realizzate dallo stesso Anthony Tombling Jr. (nella foto a fianco) mostrano lo sciogliersi dei ghiacci e comunicano una sensazione di precarietà. La fragilità del pianeta è mostrata nel video di From Here To Nowhere, in cui meduse e grandi pesci sono costretti a vivere in un mare di rifiuti. Lo scorrere leggero di Pollen richiama la fragilità dell’ecosistema dei fiori e degli insetti a rischio di estinzione. Le splendide Time Is Not Your Friend, Gravitational Loss e soprattutto la conclusiva Fear Of Everything mostrano una bellezza del pianeta che sta letteralmente collassando, ma allo stesso tempo danno forma anche a un debole ed impaurito barlume di speranza.
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