RAFT FUORI CORSO
Ottimo esempio di rap italiano questo dei pugliesi Raft (acronimo del bizzarro Run Away From Treblinka) che dopo l’EP autoprodotto "Hard Times" del 2015, in questa nuova mezz’oretta scarsa sciorinano in sette piacevolissime “canzoni” (e un breve intro strumentale) la torrenzialità tipica e testuale di un rap leggero diviso tra spruzzate di elettronica e momenti di valida canzone d’autore eseguita anche con strumenti tradizionali quali chitarra, basso e batteria. In un paio di testi vengono mescolate lingua italiana e inglese e se in quest’ultimo caso si tratta di maniera, le liriche in italiano, predominanti in tutto l’album, sono assolutamente originali e ficcanti, nel loro partire dal personale per finire nel generazionale, possedendo, inoltre, tra serietà e ironia, il gusto felice della rima giusta al momento giusto com’è appunto giusto che sia nella progressione vocale del rap. ----- How Many Million Times è il primo singolo apripista che apre anche questo breve album, al quale seguirà l’introspettiva ma sempre ritmata Dreamers, ma ci piace segnalare particolarmente Braga, brano che si avvale di un paio di gustosissimi interventi di piano elettrico e organo Hammond tra jazz, funky e soul. Esempio di apertura mentale e di eclettismo creativo sulla base di un pop-rap che definire piacevole sarebbe riduttivo avendo certamente qualcosa in più della semplice piacevolezza.
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